LE PAGELLE di Sampdoria-Napoli: gli azzurri dilagano e Hamsik ritrova la rete. Meno uno a quota 100 gol

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di Luca Incoronato

 

Reina 7.5 – Nella spensieratezza della penultima di campionato il portiere spagnolo resta attento. Incolpevole sul gol di Eder, chiude bene su due tiri ravvicinati nel finale di primo tempo e su un’incursione di Maxi Lopez a inizio ripresa. Sbaglia il secondo controllo in un intero anno, ma nessuno avrà mai il coraggio di farglielo notare. (Dal 79′ Doblas 6 – Bagna l’esordio in azzurro subendo una gran rete da Wszolek, sulla quale è incolpevole. Bella parata su una punizione di Eder)

Maggio 6.5 – E’ in un buon stato di forma. Prandelli può di certo tornare a considerarlo un papabile per il Brasile. Dialoga con Callejon ma non spinge sull’acceleratore. Si concentra maggiormente sulla difesa, anche perché la lentezza di Reveillere e la nuova posizione di Mesto lanciano spesso in porta gli attaccanti blucerchiati.

Mesto 6.5 – Gioca fuori ruolo e prova a farlo al meglio. Non perde mai la testa e non prova a fare giocate mirabolanti. Si mostra quasi sempre sicuro di sé e chiude in maniera decisiva nel primo tempo su Eder prima e Maxi Lopez poi, entrambi lanciati a rete.

Fernandez 6.5 – In assenza di Albiol è lui a dover gestire la difesa insieme a Reina. Benitez però gli affianca il lento Reveillere, il fuori posizione Mesto e il neo recuperato Maggio, e per questo Fede si sente troppo spesso in dovere di sfoggiare un dono dell’ubiquità che gli manca, coprendo ogni buco.

Reveillere 5 – Troppo spesso i pericoli per Reina arrivano dal suo lato. Si dice che debba giocare a destra per dare il meglio, ma il vero problema è dato dalla rapidità d’azione. Gli anni si fanno sentire e la Samp più volte ha provato ad approfittarne. Migliora il rendimento nella ripresa, ma soltanto perché i ritmi si abbassano grazie al risultato netto.

Jorginho 6 – Parte bene, facendosi vedere spesso anche in attacco, ma poi si spegne col passare dei minuti. Dovrebbe essere il regista della squadra ma lo fa soltanto a fasi alterne.

Inler 6.5 – Si fa vedere più in difesa che in fase d’impostazione. Questo gli consente di restare concentrato e non commettere errori. Aiuta la difesa improvvisata e qualche volta lo si nota, in positivo, anche al limite dell’area avversaria.

Hamsik 6.5 – Ha tanta voglia di fare il capitano. Nel primo tempo regala lanci e si fa spesso vedere in attacco. Prova un tiro sbilenco ma finalmente si sblocca a inizio secondo tempo, insaccando un ottimo cross di Zapata. Era dal 2 novembre che a Napoli non si gridava il suo nome. (Dal 65′ Mertens 6.5 – Si mette in mostra fin da subito, con la solita rapidità di gioco che lo contraddistingue. Rischia di segnare e offre lanci illuminanti)

Insigne 6.5 – La finale di Coppa Italia lo ha ricaricato, soprattutto a livello di morale. Non ci sono più obiettivi da raggiungere e così può giocare serenamente e mostrare il proprio talento. Non fa cose indimenticabili ma è sempre attivo in attacco, regalandosi al 27′ del primo tempo una sassata che supera Fiorillo.

Callejon 7 – L’arrivo della piccola India non lo ha per nulla stancato, anzi tutt’altro. Il neo papà Callejon offre la solita prestazione ottima, caratterizzata da corsa in attacco, recuperi in difesa e precisione nei movimenti. Il gol è in parte un regalo del portiere, ma serve per la sua dedica speciale e per far avverare quella previsione di Benitez che sperava arrivasse a quota 20 gol. Ne manca uno. (Dal 72′ Zuniga 6′ – Pur di farlo giocare Zapata getta palla fuori volontariamente. Si muove bene sulla destra, ma ormai i ritmi della gara sono bassi)

Zapata 8 – Un po’ arrabbiato perché Mustafi, con il suo autogol, gli nega la doppietta, pare aver capito di dover giocare più fuori dall’area per trovare palloni giocabili. Il gol è di rapina, con un tapin su traversa di Fernandez, ma forse la cosa migliore è la gran corsa sulla fascia per regalare un cross magistrale per Hamsik.

All. Benitez 8 – In conferenza aveva detto di dover gestire tutti al meglio, anche in vista del Mondiale, con la chiara idea di voler vincere entrambe le sfide finali del campionato. Riesce a fare entrambe le cose con gran semplicità, riportando in campo tutti e tre gli esterni infortunati, schiacciando una Sampdoria ben messa nel primo tempo. Rischia con una difesa inusuale, ma il gran lavoro fatto con il reparto offensivo gli consente di non pagarne affatto lo scotto.

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