Si fa sempre più convincente l’ipotesi che De Santis non abbia agito da solo a Roma, ma che fosse affiancato da altri uomini in quella vera e propria imboscata tesa ai tifosi partenopei. Sulle loro tracce, stando a quando riportato dalla Gazzetta dello Sport, non ci sarebbero però soltanto gli investigatori, ma anche molti appartenenti a gruppi ultras giallorossi. In pratica qualcuno deve aver ordito il piano dello scorso 3 maggio senza informare nessuno dei capi ultras, agendo inoltre in maniera vile, usando un’arma da fuoco e abbandonando un “compagno di battaglia”. La Gazzetta cita una fonte investigativa, secondo la quale, se i complici del De Santis dovessero finire nelle mani dei tifosi romanisti “saranno crepati”.