In riferimento al servizio apparso il 5 maggio 2014, nella trasmissione televisiva “Piazzapulita“ su La 7, nel quale una giornalista intervistava un “testimone” in forma anonima ( con viso oscurato ), che riferiva di presunte telefonate del Presidente Aurelio De Laurentiis con il dirigente della SSC Napoli Alessandro Formisano, nel corso del prepartita Fiorentina-Napoli del giorno 3 maggio allo Stadio Olimpico, la SSCN rileva quanto segue:
Premesso che sembra oggettivamente incredibile che un “testimone oculare“ – di qualcosa che, anche qualora fosse effettivamente accaduto, non avrebbe nulla di irregolare – voglia mantenere anonima la propria identità, al punto da concedere un‘ intervista nello stile che siamo abituati a vedere in occasione di interviste ai collaboratori di giustizia.
Nel corso dell’intervista il presunto testimone riferisce di aver ascoltato la conversazione, perché seduto due/tre metri più in basso del Presidente del Consiglio, che a sua volta sedeva, sempre in Tribuna Coni, alcune file più in basso del Presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis.
Tuttavia, come è possibile notare dalle riprese televisive e fotografiche disponibili a chiunque, sotto la fila ove sedeva il Presidente del Consiglio, insiste un parapetto in vetro, sotto il quale, dopo un salto di quota verso il basso, inizia la tribuna autorità centrale; appare evidente pertanto che il presunto testimone si doveva necessariamente trovare a diversi metri dal Presidente De Laurentiis, con una palese difficoltà a percepire le sue parole, anche in considerazione dei rumori e del trambusto che animavano lo stadio nel prepartita.
Ci si chiede, inoltre, in quale modo il presunto testimone sia riuscito a percepire così nitidamente l’intero contenuto di una conversazione telefonica privata e da quali elementi abbia potuto comprendere che il Presidente De Laurentiis conversasse con il dirigente Alessandro Formisano, al punto di assumersi la responsabilità di riferire pubblicamente, sebbene travisando la sua identità, la conversazione stessa.
Tale operazione è servita, a parere della SSC Napoli, unitamente alle immagini fotografiche che arricchivano il servizio, a fornire una ricostruzione giornalistica assolutamente non corrispondente alla realtà dei fatti.
Per quanto sopra esposto richiediamo di voler provvedere alla rettifica di quanto riportato nel citato servizio, nella collocazione prevista dalla legge e con risalto analogo a quello riservato al servizio in contestazione, comunicandovi che in difetto saremo costretti a intraprendere tutte le iniziative necessarie a tutelare la reputazione della SSC Napoli e dei propri dirigenti.