Aurelio De Laurentiis ha da poco concluso la sua conferenza stampa presso l’Hotel Vesuvio di Napoli. Il presidente azzurro ha presentato il ritiro della sua squadra a Dimaro:
“Credevo che il rapporto con il Trentino potesse interrompersi dopo tre anni, ma loro hanno una vera cultura dell’ospitalità, ma soprattutto una grandissima capacità manageriale. Potessi li vorrei tutti a lavorare con me”.
“In Trentino ospitano big del calcio come il Bayern. Hanno una conoscenza speciale del calcio. Riescono a coniugare svariate esigenze. Con loro ho avuto delle esperienze anche nel cinema”.
“Il Trentino è caratterizzato una contaminazione di sensazioni inebrianti. Proprio come la nostra Napoli di stamattina, bella e soleggiata. Loro sono molto curiosi di apprendere la napoletanità, come dimostra il fatto che l’anno scorso Made in Sud ebbe un successone, facendosi comprendere anche dagli abitanti del posto. Quest’anno ai napoletani verrà fornito un pacchetto ancora migliore, composto da svariate opportunità. Saremo lì dal 16 al 31 luglio. Mondiali permettendo”.
Maurizio Rossini, organizzatore dell’evento: “Prima in Trentino arrivava il mare. C’erano degli atolli che in seguito sono divenuti montagne. Si può quindi dire che abbiamo qualcosa in comune con Napoli. La nostra primavera è ad agosto, e diciamo ai tifosi che venire da noi in quel periodo può dar vita a vari tipi di vacanza. Di certo sono cose che non è possibile fare tutti i giorni, per non parlare del vedere i giocatori e vivere la squadra ogni giorno. Ci saranno inoltre, Inter, Fiorentina, Bayern. La nostra regione è il top per gli amanti del calcio”.
De Laurentiis e Formisano mettono su un siparietto divertente:
De Laurentiis: “Potremmo anche portare la pizza di Masardona nel piazzale antistante il campo di Dimaro”.
Formisano: “Presidente possiamo dire ai tifosi che lei e Benitez andrete sul fiume a fare rafting”
De Laurentiis: “Sì così io finisco di rompere le tre ernie del disco che ho e lui si sguallarea”.
Formisano: “Per quanto riguarda la data precisa, sarà dal 17 fino alla fine di luglio, al di là dei preliminari”.
Parla Menghini, sindaco di Dimaro: “Siamo felici di portar fortuna al Napoli. Siamo pronti per accoglierlo ancora”.
Impossibile non parlare della gara vinta contro la Juventus. De Laurentiis: “La sfida con la Juve qualcosa di particolare e va oltre lo stesso campionato. È la sfida di sempre. Io non parlerei di odio quanto di spirito sano di tifo, sennò ci addentriamo sul piano educazionale che riguarda tutto il calcio italiano e no. La gara di ieri non serviva a raggiungere la Juve, ma vogliamo il secondo posto. Ho ringraziato i ragazzi, dicendogli che se giocano così possiamo farcela. Gli do un premio se arrivano secondi. Reina ha accettato. Però poi gli ho detto che lui deve rimanere”.
“Se Conte dice d’aver speso solo 20 milioni allora non so cosa se ne fanno di un fatturato da 300. Credo che la forza della nostra società e del tecnico è che non ci siamo fatti condizionare da nessuno. Ci siamo presi tutte le responsabilità nel costruire la rosa, anche quando in passato c’erano allenatori che volevano scappare da Napoli. Abbiamo dimostrato cosa rappresenta Napoli per la sua mole di tifosi”.
“Con Benitez parlo spesso di come muoverci sul mercato, nel rispetto del fair play. Non condividiamo sempre le proposte che arrivano sul nostro tavolo, ma ne discutiamo costruttivamente”.
“In questi nove anni e mezzo abbiamo fatto un bel lavoro. In me convivono due anime, essendo un gemelli, cinema e calcio di cui ancora non sono stanco grazie ai tifosi, verso i quali ho una responsabilità. Io non ho preso il Napoli di Maradona, ma un pezzo di carta che ho portato ai livelli di ieri sera”.
“Qui si parla del nome del San Paolo, ma non ci sono neanche gli occhi per piangere. Con sta storia abbiamo messo la pazziella in mano ai creaturi”.
“Per il Napoli non possiamo prendere un modello straniero. Ce ne serve uno italiano. Dobbiamo guardarci negli occhi, al di là di istituzioni e nomine, che nulla hanno a che fare con il calcio che ormai è spa. Dobbiamo eliminare le leggi dell’81, con il diritto sportivo contrapposto a quello normale”.
“L’Italia è un paese composto da poteri che sono limitanti e antidemocratici. L’antidemocraticità dev’essere bandita. Deve vincere la capacità di fare impresa”.
“Noi abbiamo delle offerte più vantaggiose economicamente del Trentino, ma non mi interessa cambiare. Io sono monogamo”.
“Questo stadio, in condizioni pessime, non è in grado di ospitare un museo. Per il settore giovanile invece è necessario fare un discorso molto lungo, ridisegnando i vari campionati. Non si possono fare le giovanili come 50 anni fa”.
“Oggi alle cinque incontrerò De Magistris, così da capire se devo andare via da Napoli o meno. Ma se io me ne vado voi vi fate la c e vi tenete il sindaco. Sono stanco di vedere che dall’altra parte ci sono muti e sordi. Siamo ormai all’ultima tappa. Vedremo poi quanto a loro sta a cuore. Il sindaco dice che la pista d’atletica non può essere tolta? Dovrà evidentemente accontentare qualche consigliere. Al tempo dissi che le piste d’atletica avrei potuto costruirle altrove”.
“Posso portare ventimila progetti come quello della Roma. Ma tra dire e fare c’è di mezzo il mare. Poi servono le licenze…”
“Se il Comune mi dà l’impianto due ore prima di una partita è ovvio che i bagni sono chiusi. Ci ho messi quelli chimici”.
“Con Benitez siamo passati a un nuovo modulo. I difensori dovranno adattarsi. Fernandez era stato accantonato e spedito in prestito. Poi mi sono chiesto perché avrei dovuto rinunciare a un titolare dell’Argentina. Così ho preferito cedere Cannavaro, che si trovava meglio a tre. Paolo è un signore per tutto quello che ha fatto. È stato attaccatissimo alla maglia azzurra fino all’ultimo. Un vero signore. Poco napoletano da questo punto di vista”.
“Abbiamo dovuto dar tempo a Rafa di rendersi conto della situazione. Non si poteva cambiare tutti i giocatori. Sarebbe stata una follia, dal momento che eravamo arrivati al secondo posto. Rafa ha una logica della verifica, poi a gennaio siamo intervenuti in un mercato difficile. Per noi sarebbe stato più comodo spendere più soldi, ammortizzandoli in questo bilancio, invece che accantonarli e pagarci su le tasse”.
“L’incidente di Zuniga è stata una bella batosta, così come per Hamsik e Mesto. Ghoulam ed Henrique però sono straordinari. O il Napoli è davvero bravo a pescare questi giocatori o è meglio andar via”.
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