di Vincenzo Matino Napoli-Juve, mai una partita come le altre. Le squadre che si affrontano in campo sono solo la punta dell’iceberg, lo scontro visibile di due mondi agli antipodi che almeno un paio di volte all’anno si danno battaglia. E cosa c’è di meglio che sconfiggere gli avversari di sempre all’inaugurazione del nuovo stadio? 6 dicembre 1959. Siamo alla decima di campionato, e un San Paolo nuovo di zecca viene battezzato proprio in occasione della partita contro i bianconeri. Una Juvetus imbottita di campioni come Charles, Sivori e Boniperti cade a Fuorigrotta sotto i colpi di Vitali e Vinicio, o’ Lione. I 70.000 del San Paolo annichiliscono con fischi assordanti i torinesi che non riescono quasi mai a rendersi pericolosi. Il gol bianconero, inutile ai fini del risultato, arriva dai piedi di Cervato. La vittoria segna l’inizio di una storia d’amore viscerale tra il tifo azzurro e il San Paolo, all’epoca all’avanguardia, oggi purtroppo cadente, ma come una stella. NAPOLI-JUVENTUS 2-1 NAPOLI: Bugatti, Comaschi, Mistone, Beltrandi, Greco, Posio, Vitali, Di Giacomo, Vinicio, Del Vecchio, Pesaola. JUVENTUS: Vavassori, Castano, Sarti, Emoli, Cervato, Colombo, Boniperti, Nicolè, Charles, Sivori, Stacchini ARBITRO: Jonni