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di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)
“Naples accuse le coup” (“Il Napoli accusa il colpo”), titola L’Équipe all’indomani della cocente sconfitta in campionato contro la Fiorentina. È stata una settimana difficile, per gli uomini di Benítez; prima l’eliminazione in coppa, poi il definitivo addio al secondo posto e il benvenuto (si spera) al sempre scomodissimo preliminare d’agosto. Una settimana difficile, certo, ma paradossalmente decisiva per il futuro del progetto azzurro. D’accordo, i risultati ci hanno dato torto, eppure il gioco espresso in campo lascia assai ben sperare in vista di una stagione, la prossima, in cui i partenopei dovranno recitare un ruolo da protagonisti assoluti. Il pubblico del San Paolo, troppo spesso tacciato di esser diventato schizofrenico e schizzinoso, lo sforzo della squadra l’ha capito e l’ha sinceramente apprezzato, non facendo mai mancare il proprio apporto sonoro né il giusto (ap)plauso a match concluso. C’è modo e modo di perdere, e diciamo che il Napoli queste ultime due le ha perse “bene”. Una volta grazie a un colpo di genio di quel Quaresma che in Italia sembrava più che altro un fenomeno da circo; un’altra per una capocciata chirurgica del “Matador ‘Joaquín’”, (per dirla con quelli di Marca.com), che magari non sarà quello vero, ma ci ha infilzati lo stesso.