di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)
Il calcio è strano, non c’è che dire. Giochi male contro la Roma, che oggettivamente ti surclassa per quasi novanta minuti sotto tutti i punti di vista; tre punti.
Produci almeno una dozzina di occasioni gol contro il Porto, ma ne butti dentro una sola; 2-2 acciuffato in zona Cesarini e un’eliminazione che brucia ancora.
Disputi una partita fantastica contro la Fiorentina: leggera, spensierata, spumeggiante, tenendo alla grande il campo pure con l’uomo in meno; lo 0-1 più immeritato della storia.
Adesso giù processi con la pala, accuse di un mercato sconclusionato. Siamo stanchi, non reggiamo il doppio impegno. Non reggiamo il triplo impegno. Eh, ma quello Cavani faceva reparto da solo, tornava in difesa, mica come Higuaín…
Eh, ma Insigne è nu pacco, fa sulo fummo. Siamo stanchi, non reggiamo la pressione. La difesa fa acqua.La verità, che come sempre sta nel mezzo e di lì non si sposta, potrebbe essere che questa squadra ha futuro. Un futuro radioso e anche piuttosto prossimo. Se si gioca con questa verve, il Napoli da qui alla fine ne perderà ben poche e non avrà comunque mai nulla da rimproverarsi.Il progetto è serio, ambizioso, sapientemente strutturato. Manca soltano il famoso centesimo per apparare l’euro.Con un unico interrogativo, che a questo punto si fa sempre più pressante: che ne sarà di Marek Hamšík?Eh già, perché le ultime (e neanche poco ultime, ndr) prestazioni fanno riflettere. È stato venduto? Qualcuno gli ha rubato la leadership? Sta fuori ruolo? È “semplicemente” un ottimo giocatore ma non un fuoriclasse?Signori miei, qui gatta ci cova. Anzi, visto che ormai non segna da una vita, cilecca.