Il gol, lo sguardo rivolto verso il cielo. Una smorfia taglia il viso di Iniesta, in ogni ruga ha un silenzio troppo duro da raccontare. Il cuore gli sbatte in petto così forte da lasciargli dentro una sensazione di bruciore pulsante. E allora scuote il capo e punta l’indice verso il cielo. Quella rete, quell’esultanza liberatoria sono per il figlioletto mai nato e che sua moglie ha perso durante la gravidanza. Distrutto nell’anima, la vita va avanti nonostante tutto. Un fallo spacca-caviglie gli farebbe meno male. La famiglia del campione del Barcellona era stata colpita da questo lutto a poche ore dalla partita contro il Valladolid, costringendo il centrocampista ad abbandonare la squadra per stare vicino alla moglie Anna Ortiz. Al suo rientro in campo, scandito anche da una rete e dall’applauso del pubblico, il pensiero particolare al piccoletto che non ha potuto abbracciare. E che sua madre non ha potuto tenere in grembo. La vita sa essere veramente dura. E ti sbatte a terra quando meno te lo aspetti.
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