GLI AVVERSARI – La Roma di monsieur Garcia

 

di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)

 

Come un rospo in gola. Aver lasciato due punti sul prato del Picchi è stato un colpo basso. Per fortuna, però, c’è già un’altra opportunità alle porte: Napoli-Roma. Gli uomini di Garcia ne hanno già presi tre al San Paolo in Coppa, ma sarà una partita diversa. Tutta un’altra storia.

 

SOCIETA’ – Questi americani cominciavano a suscitare dubbi al pretenzioso pubblico giallorosso. La scelta giusta è arrivata, in partenza anch’essa rischiosa. Ma questa volta la scommessa è stata vinta: Rudi Garcia. Meno appetibile di un Luis Enrique o di un Zeman, ma maledettamente concreta e spettacolare. Una sorpresa per tutti. Senza dimenticare il fantastico lavoro del sempre criticato Sabatini. Insieme ai consigli del mister francese, è riuscito a costruire una squadra competitiva, fatta di nomi importanti e meteore rivalutate. Nelle prime dieci giornate, sono arrivate dieci vittorie. Un record assoluto per la nostra Serie A. Ma la Roma non si è fermata lì: ha continuato a lottare ogni domenica. Con più forze degli altri, vista la non partecipazione a coppe europee. Per qualche giornata il sogno scudetto è stato realtà. Almeno fin quando l’armata di Conte non ha deciso di tornare a essere la Juventus.

 

ROSA – La Roma è riuscita a mettere tutti i tasselli al posto giusto, completando così un puzzle che aveva già una buona base. Da elogiare il lavoro di Garcia non solo dal punto di vista tattico, ma anche di gestione: è riuscito a risollevare alcune pedine con la catena ai piedi. E parliamo di uomini chiave come Castan, Dodò, Pjanic, Destro e, soprattutto, Daniele De Rossi. Il guerriero del centrocampo è tornato a essere quello che conosciamo. Capitan futuro, però, non ci sarà contro il Napoli perché squalificato. Affiancato da un monumentale Strootman, e non solo per la mascella squadrata. Un lottatore di professione, onnipresente, con un sinistro educato e perforante. E poi c’è lui, Francesco Totti, l’intramontabile. I problemi fisici lo hanno fermato troppe volte.

 

L’UOMO CHIAVE –  Fra i tanti acquisti estivi, uno è stato particolarmente sorprendente. Dopo aver vinto il titolo in Francia con il Lille (sempre sotto la guida di Garcia), Gervinho è arrivato all’Arsenal, ma senza mai incidere troppo. Il tecnico giallorosso non ha battuto ciglio: l’obiettivo era lui. La Roma è riuscita a strapparlo ai Gunners, così da far contento il francese. L’equazione non poteva essere così perfetta: Gervinho sta a Garcia come Garcia sta a Gervinho. E’ tornato ai fasti di un tempo alla velocità della luce. Agli avversari fa mangiare la polvere (e i polmoni). Qualcosa la mangia anche lui: i gol. Sotto porta lascia a desiderare: troppe occasioni mancate e un bottino di reti che poteva essere molto più abbondante. Lui si limita a scardinare le difese opposte: ai gol ci pensa qualcun altro. Ogni tanto si regala un’eccezione, come è successo in Roma-Napoli, semifinale d’andata di Coppa Italia: doppietta.

 

GLI ULTIMI RISULTATI – Quattro gol fatti, zero subiti. Sette punti conquistati. Questa è la collezione giallorossa delle ultime tre giornate di campionato. Dopo aver strapazzato la  Sampdoria all’Olimpico, è arrivata una pesante vittoria in casa del Bologna. Infine, il pareggio di sabato scorso contro l’Inter. Partita particolare, perché la Roma non ha espresso il solito gioco. Calo fisico o bravura degli avversari? Si vedrà. Intanto Mazzarri è riuscito a mettere in difficoltà Garcia. Ora (ri)tocca a Benitez. E lo spagnolo sa già come fare.

 

COME GIOCA – Possesso palla e rapidità. Il marchio di fabbrica di Garcia, il 4-3-3, è già un modello. Il tecnico francese, perfezionista e curante dei dettagli, non si lascia scappare nulla. Il block notes con penna incorporata ormai fa parte di lui. Se qualcosa va storto, è già segnata sul suo taccuino personale. La squadra si muove all’unisono e più corta possibile: tocchi stretti in stile tiki-taka barcelloniano e verticalizzazioni (al momento opportuno) alla ricerca della velocità degli esterni o della punta. Un meccanismo di gioco perfetto o quasi, che non può far altro che migliorare nel corso degli anni.

 

FORMAZIONE BASE:

Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; De Rossi, Strootman, Pjanic; Gervinho, Destro, Ljajic.

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