Fiore: “Partita indimenticabile cinquant’anni fa, era un altro calcio. Il Napoli pò giocarsela con tutte”

Per ricordare l’unico precedente del Napoli contro una squadra gallese nel lontano 1962/1963, è intervenuto a Radio Punto Nuovo, nella trasmissione “Palla al centro” l’ex presidente del Napoli, RobertoFiore, al tempo dirigente degli azzurri.

“Fu una trasferta bella e avventurosa, una trasferta che ricordo con grande piacere perché avevo da poco assunto la responsabilità tecnica della squadra.
Arrivammo a Liverpool e ci dissero che in pochi chilometri di autobus saremmo giunti a Bangor, ma il viaggio proseguì, invece, per ben quattro ore. Arrivammo tardi in albergo e trovammo tanti tifosi del Bangor, tra cui tantissime ragazze, molto allettate dalla possibilità di avvicinare dei calciatori.
Loro cercarono insistentemente un contatto e faticai a non finire per fermarle, aiutato da Pesaola e Beato. Dovetti uscire e per convincerle ad abbandonare l’albergo, promisi che avrei lasciato i giocatori liberi dopo la gara.
La partita fu difficile, la squadra era un pò modesta e non eravamo abituati ai campi senza rete di protezione. Perdemmo la gara 2-0 e dopo appena un’ora si presentarono le tifose fuori all’albergo. I giocatori erano allettati ma avevamo un cerimoniale da rispettare con il sindaco e le autorità locali. Tuttavia, vi assicuro che, durante la cena, tutti i calciatori, uno alla volta, andarono via… Perfino io, che avevo 38 anni, attirai le attenzioni di una una bellissima ragazza; ero in compagnia del giornalista Ciccio Degni, ma ero un dirigente e non potevo.
Fummo addirittura sopraggiunti da un signore che ci bussò sulla spalla per dirci che quelle ragazze ci stavano aspettando…”

Forse dissento pure da alcuni tecnici, ma penso che il Napoli di oggi sia una buona squadra che, diretta con l’esperienza necessaria in campo europeo, può contrastare e superare anche avversarie difficilissime. Gli stranieri, poi, sono stimolati dalla vetrina europea. In champions il Napoli ha trovato squadre eccelse, mentre in campionato ha trovato una Juventus di levatura superiore, e forse lo è anche la Roma.
Può fare risultato con chiunque e poi ha un pubblico meraviglioso che porta soldi a non finire nelle casse sociali”.

“Credo che l’intera società sia degenerata e anche il tifo. Ai miei tempi, ma anche negli anni successivi, i tifosi si interessavano soltanto alla loro squadra e mai pensavano di offendere giocatori o sostenitori delle altre squadre. A Roma, ad esempio, i napoletani seguivano la squadra quasi con il ragù sotto al braccio…”. 

 

G.A.

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