Maradona: “Ho ancora i brividi per il San Paolo. Strafelice per Higuain. Il Napoli è pronto per lo Scudetto”

È un Diego Armando Maradona a tutto tondo quello che si racconta alle pagine de ‘Il Mattino’, parlando del suo ritorno a Napoli, da tifoso, del momento della squadra, del match contro la Roma e del suo amore ancora forte per squadra e città.

IL RITORNO AL SAN PAOLO – “Il mio cuore ha cominciato a battere forte. Angelo (Pisani, il suo amico e legale di fiducia, ndr) mi ha riportato nel mio stadio e abbiamo fatto una corsa come due ragazzi.
Sì, lo confesso, mi sembrava di essere tornato ai giorni in cui al San Paolo andavo per giocare a calcio e Stefano (Ceci, il suo attuale manager, ndr) mi inseguiva da bambino.
Quella folla caotica ed appassionata mi ha fatto tornare indietro nel tempo, c’è tanto di quella amore per la nostra maglia che non si può descrivere. Anzi, è come se il tempo non fosse mai passato. Mi sono venuti i brividi nel sentire i cori che i tifosi intonavano quando scendevo in campo e cominciavano a farli già nel corso del riscaldamento pre-partita. Mi sono commosso quando ho visto l’emozione negli occhi della gente che faceva di tutto per toccarmi. Per me è stato naturale rispondere a quelle intonazioni con lo stesso saluto che facevo da calciatore”.

L’AMBASCIATORE AZZURRO – Se ne può parlare. Io ho il cuore azzurro e come dice il mio avvocato Pisani nel mondo conoscono Maradona come Napoli e viceversa. Sono un uomo di campo, uno che si emoziona solo quando l’arbitro fischia l’inizio della gara. Mi ribolle il sangue quando calpesto l’erba del campo o quando negli spogliatoi sento il fremito dei miei calciatori, quando gli do le ultime indicazioni prima della partita. Mi piace troppo fare l’allenatore, però sono anche un ambasciatore dello sport e accetterei ben volentieri la nomina di ambasciatore del Napoli nel mondo, nel momento in cui De Laurentiis dovesse chiamarmi per formularmi la proposta ne parliamo…”

HIGUAIN, IL SUO EREDE? – C’è sempre una sintonia speciale quando lo guardo. Sonostrafelice per lui. È un mio ragazzo, l’ho voluto nella Seleccion e l’ho fatto giocare da titolare ai mondiali in Sudafrica. Quando l’altra sera ha fatto gol due minuti dopo il mio ingresso nella tribuna del San Paolo, non ho potuto trattenere l’esultanza: è stato un momento magico e, lo confesso, il Pipa mi ha fatto davvero esaltare anche se nella fantasia sarei voluto scendere in campo per segnare anche io”.

IL MATCH CON LA ROMA –  “Per quei 45 minuti sarebbe corretto dare un bel 10. Sì, è un voto altissimo, non si dà mai e glielo do anche perché avevo visto la stessa partita il 18 ottobre all’Olimpico. E quella sera la Roma mi colpì di più, mi diede la sensazione di essere più squadra, approfittando degli errori commessi dal Napoli. A distanza di quattro mesi, devo dire che la mia squadra (Maradona dice proprio così, la mia squadra, ndr) è cresciuta, mentre la Roma l’ho vista un po’ affaticata. Magari non succede, però dico alla Juve di stare molto attenta a questo Napoli…

OBIETTIVO SCUDETTO – “Niente. Adesso veramente niente. Quest’anno è iniziato anche bene, ma la Juve ha preso troppo vantaggio. Però sono certo che nella prossima stagione, con giusti interventi sul mercato, magari prendendo un altro difensore di esperienza, si tornerà a vincere il tricolore. E quel giorno certamente non mancherò”.

 

 

G.A.

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