di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia) & AntonioPapa (@antoniopapapapa)
Cari colleghi, stimati amici stranieri,
è con grande rammarico che abbiamo appreso della triste campagna nata intorno ad un assurdo equivoco. Subito dopo Napoli-Milan si è sollevato un polverone sul pianto di Mario Balotelli dpoo la sostituzione. Colpa – a quanto pare – di un giornalista turco, che ha scambiato i fischi riservati all’attaccante milanista per insulti razzisti. Da quel momento si è scatenata una campagna anti-razzista da parte dei tifosi del Galatasaray, ripresa poi perfino da importanti media americani. Da vostri colleghi napoletani, che vivono da vicino la realtà di questa città, possiamo assicurarvi che non si tratta di razzismo. Le curve napoletane fischiavano Balotelli perché “nemico”, non perché di colore, e le lacrime del calciatore riguardavano fatti personali che poco hanno a che vedere con il calcio.
Si può dire tanto di Napoli, ma non certo che sia una città razzista. Anzi, troppo spesso i napoletani sono vessati da insulti provenienti da ogni parte di Italia, specialmente allo stadio, dove alcuni “tifosi” inneggiano addirittura al Vesuvio e ad altre catastrofi naturali. Ecco perché mai come in questo caso il tutto nasce da un equivoco tremendo. Speriamo che la nostra lettera arrivi a voi, vittime di un incredibile misunderstanding che sta danneggiando tanto l’immagine di Napoli e la vostra professionalità, dato che avete beccato una clamorosa bufala.
Speriamo che possiate ricredervi presto su questa storia e invitiamo chiunque voglia constatare di persona la verità a visitare questa splendida città. Sarete accolti con cuore ed ospitalità, e potrete ricredervi sulla base dell’esperienza personale. Che, fidatevi, è sempre meglio che ascoltare stupide voci di corridoio e interpretazioni sbagliate di chicchessia.
Con affetto
Napoli e i napoletani
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