di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)
Il tango e il calcio sono le più grandi passioni degli argentini. Le due cose, però, spesso sono strettamente legate: un calciatore, durante una partita, può trasformarsi in un ballerino di tango e iniziare la sua danza. A volte è così bravo che riesce a farla ballare anche agli avversari a forza di dribbling e controdribbling. Il mondo del pallone ha conosciuto tanti campioni con questa “capacità”, e la maggior parte di questi erano, appunto, argentini. Le tradizioni sono importanti, soprattutto per un paese come quello Albiceleste, ed è per questo che anche oggi si continuano a vedere ballerini-calciatori, sia nei grandi stadi che nei campi di strada. Ce ne sono tanti, ma uno di loro sta crescendo nei pressi del Nuevo Gasómetro, lo stadio del San Lorenzo, squadra sulla bocca di tutti perché ne è tifoso Papa Francesco. In realtà dovrebbe essere conosciuta ai più per aver vinto l’Incial, ma anche per un giocatore in particolare che sta incantando tutto il Sudamerica. Si tratta di Ángel Correa, classe 1995, compirà 19 anni a marzo. Uno dei migliori prospetti del calcio mondiale. E’ stato assoluto protagonista nelle file de El Ciclón per la conquista del titolo a fine 2013.
BIOGRAFIA – Angel nasce a Rosario, in Argentina, il 9 marzo 1995. All’età di 12 anni si è legato al San Lorenzo, e da lì non è andato più via. Pizzi, il tecnico che ha vinto l’Incial 2013 attualmente alla guida del Valencia, è stato il primo a dargli la possibilità di farsi vedere in prima squadra contro il Newell’s, non appena maggiorenne. Il suo debutto da titolare arriva qualche giornata più tardi, contro il Quilmes. Una delle sue più grandi soddisfazioni, oltre alla vittoria del titolo a soli 18 anni, è stata quella di aver segnato il goal decisivo nella vittoria del clasico contro il Boca Juniors.
CARATTERISTICHE – Basta guardare cinque minuti di partita per capire le capacità di questo straordinario talento. E’ un trequartista che potrebbe giocare anche leggermente più arretrato, magari da mezzala in un centrocampo a tre. Non ha un buon rapporto con il goal: molto meglio quando veste i panni dell’uomo assist. Il dribbling è la specialità di casa: gli riescono giocate complicate con una naturalità sconcertante. Non sembra nemmeno il caso di dirlo, ma le qualità tecniche sono fuori norma. E’ sempre uno spettacolo vederlo giocare e danzare con la palla fra i piedi. Stiamo parlando di un ragazzo che è nel diciannovesimo anno della sua vita e al secondo del calcio professionistico: rimanere con i piedi per terra è sempre la cosa migliore. E’ evidente, però, che Angel Correa ha tutto quello che serve per arrivare in alto e diventare un grande calciatore, così da poter far ballare tango, macarena e cha cha cha a tutti gli avversari d’Europa.