di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)
“La squadra che tremare il mondo fa“. Negli anni trenta, i rossoblu si identificavano in questa frase. Il Bologna ha fatto tremare il mondo per davvero. Ma quello era il Bologna di Arpad Weisz e del mitico centromediano metodista Miguel Andreolo e di tanti altri campioni. Sono passati tanti anni, e le cose sono nettamente cambiate.
Stefano Pioli è stato esonerato. Al suo posto c’è Ballardini, chiamato all’ennesima impresa della sua carriera da allenatore. Si, perchè il Bologna non naviga in acque sicure: occupa la terzultima posizione con sedici punti conquistati. Una prima parte di campionato difficile, con la squadra che non è mai riuscita a trovare una sua identità precisa di gioco e di carattere. L’unico che di carattere e personalità ne ha da vendere è Alessandro Diamanti. In campo dà tutto se stesso: corre, lotta, si sbraita. Un giocatore vero che meriterebbe palcoscenici di tutt’altro spessore (con tutto il rispetto per una piazza e una società gloriosa come quella del Bologna). Di mezzo c’è anche un mercato estivo insoddisfacente e inconcludente, che ha indebolito piuttosto che rinforzato la rosa. Le partenze di due calciatori chiave come Gilardino e Gabbiadini hanno portato a un ridimensionamento, anche perchè non sono stati sostituiti come meritavano. Dal Torino è arrivato Rolando Bianchi, ma non ha mai lasciato il segno se non in qualche occasione. I tifosi si aspettavano tanto da lui, ma non ha mai convinto nessuno: in questa sessione di mercato sembra sia destinato a dire addio. Ma il problema è di tipo generale, non solo in avanti. Difesa e centrocampo trovano pochi punti di riferimento e di forza. Il greco Konè è uno dei pochi, insieme a Diamanti, che garantisce qualità e quantità in mezzo al campo e fa un buon lavoro anche in zona goal. A corrente alternata, però. Per salvarsi, questa squadra ha bisogno di continuità e di mettere in fila un serie di risultati utili così da poter allontanarsi dalla zona rossa. Certo, non è semplice, ma in corso c’è un mercato che può sistemare le cose. E con il miracolista Ballardini tutto è possibile.
COME GIOCA – Nuovo allenatore, vecchio modulo. Ballardini è arrivato da poco, e sembra orientato a schierare la squadra con lo stesso modulo utilizzato da Pioli nelle ultime partite: 3-5-1-1. In porta Curci. La difesa a tre con Antonsson, Natali, Cherubin. A centrocampo Garics, Pazienza, Perez, Kone e Morleo. In avanti Diamanti e Bianchi, nonostante quest’ultimo sia orientato verso altri lidi. Come detto in precedenza, il Bologna soffre in tutti reparti e trova solo in Diamanti e Konè (quando è in giornata) dei punti di forza. Ballardini spera che la vena realizzativa di Rolando Bianchi si risvegli e che possa iniziare a mettere qualche pallone in porta. La difesa ha bisogno del massimo sostegno del centrocampo e degli esterni, chiamati a un lavoro massacrante.
Il Napoli di Benitez ha la possibilità di poter trovare continuità di risultati dopo la vittoria di Verona e in Coppa Italia contro l’Atalanta. E magari sperare in un passo falso della Roma così da poter agganciare il secondo posto. La partita non va comunque sottovalutata: Ballardini, con la sua enorme esperienza, ha sicuramente dato una scossa alla squadra. In più c’è il Dall’Ara, pronto a sostenere la propria squadra, aspettando il capolavoro di balistica di Alessandro Diamanti.
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