di Domenico Ascione (Twitter: @vesuvilandia)
Per la serie “haje vuluto ‘a bicicletta e mo pedala”, a partire da questa settimana, esponendomi al pubblico ludibrio nonché a tutt’altro che improbabili contumelie e jastemme varie, indicherò per ciascun match della massima serie un calciatore da schierare ed una sua controparte da evitare accuratamente. Stilerò poi una “Top 11” e una “Flop 11” di giornata, dopodiché verificheremo la settimana successiva quanti punti avranno totalizzato ambedue le compagini, prendendo a riferimento la media fantacalcistica (comprensiva di bonus e malus, dunque) delle tre testate sportive principali: Gazzetta, Corriere e Tuttosport (non vi preoccupate, fa tutto la calcolatrice). Mi raccomando, clemenza, condiscendenza e misericordia:
ATALANTA-CAGLIARI
L’OMETTO: Ultimamente non sembra nulla di straordinario: Carmona. Fuori casa segna poco, e il giallo è sempre dietro l’angolo: Conti.
LO METTO: Ci riproviamo; gioca bene, la rete tanto agognata arriverà presto: Bonaventura. In contropiede, soprattutto lontano dal S. Elia, a volte fa sfracelli: Ibarbo.
BOLOGNA-NAPOLI
L’OMETTO: La bestia nera del Napoli stavolta si spera faccia cilecca: Moscardelli. Pregevole il suo lancio per il 3-1 di Callejón coi bergamaschi, ma resta pur sempre uno dei meno in forma tra le file azzurre: Inler.
LO METTO: Storicamente ci ha sempre, o quasi, castigati a dovere: Kone. La splendida doppietta di mercoledì sera è un biglietto da visita che si commenta da sé: Callejón.
CATANIA-FIORENTINA
L’OMETTO: Con una Fiorentina così, gli girerà sicuramente un po’ la testa: Legrottaglie. Non segna da una vita, e le sue recenti prestazioni sono assai poco incoraggianti: Aquilani.
LO METTO: Forse uno dei pochi che potrebbe mettere davvero in crisi la difesa viola col suo talento innegabile: Barrientos. È una forza della natura, e con Montella ha finalmente trovato la continuità che gli serviva per esplodere: Cuadrado.
CHIEVO-PARMA
L’OMETTO: Rischio ammonizione (se non qualcosa di peggio) altissimo, come ogni volta che indossa i pantaloncini: Hetemaj. La sua stagione non decolla, anche se vede il campo con una discreta frequenza: Acquah.
LO METTO: A segno nell’ultimo turno, intenzione di smettere zero: Paloschi. Ormai è ufficiale: Amauri Carvalho de Oliveira non si è ancora scordato come si fa.
GENOA-INTER
L’OMETTO: Come direbbe Shakespeare, “tanto rumore per nulla”: Konaté. Il lontano parente del Cambiasso del “triplete”; gli anni passano per tutti, ahinoi.
LO METTO: Di solito ai nerazzurri fa abbastanza male: Gilardino. L’ex di turno è un fuoriclasse assoluto; senza pensarci su due volte, dico Palacio.
JUVENTUS-SAMPDORIA
L’OMETTO: Difficile sconsigliare qualcuno in una gara dal pronostico sulla carta serrato: provo con Asamoah, non nel suo miglior momento di forma. Stavolta è dura, durissima, caro il mio Éder.
LO METTO: Non segna da un bel po’, per i suoi standard: Pogba. Se proprio dobbiamo indicare qualcuno… Gabbiadini. La palla è tonda, e Manolo sa piuttosto bene come trattarla.
MILAN-VERONA
L’OMETTO: Con il Verona di Mandorlini la difesa rossonera non può permettersi il benché minimo passo falso, ma a lui qualche volta di inciampare capita: Zapata. Dalle due alle quattro polpette mi sa che le becca, anche se già da un bel pezzo non demerita affatto: Rafael.
LO METTO: Volenti o nolenti, la sorte offensiva del Milan è legata a doppia mandata alla sua luna dritta: Balotelli. L’aria dell’Arena lo ha ringiovanito almeno di un lustro: Toni.
ROMA-LIVORNO
L’OMETTO: Ouch, difficile questa: provo con Ljajić, il meno in palla degli avanti capitolini. Se Rafael è a rischio, il povero Bardi non ne parliamo proprio.
LO METTO: Qua ci potrebbe scappare pure la doppietta: Destro. Dobbiamo per forza? Siligardi.
SASSUOLO-TORINO
L’OMETTO: Forse si è perso fra la nebbia di settimana scorsa, perché del levriero di un paio di stagioni fa non c’è davvero traccia: Schelotto. Legnaccia a centrocampo e poco altro: Vives.
LO METTO: Dopo i quattro squilli al Diavolo, come si fa a non dire Berardi? Forse non sarà quello di inizio stagione, ma continua ad essere lui la chiave di volta della squadra granata: Cerci.
UDINESE-LAZIO
L’OMETTO: Un tempo sembrava voler spaccare il mondo, e invece neanche a Udine riesce a far più la differenza: Lazzari. Dov’è finito il “Profeta” che ci aveva abbagliava tutti con la sua classe immensa? Hernanes.
LO METTO: Ok, l’abbiamo già detto, ma la Lazio è tra i suoi bersagli preferiti in assoluto: Di Natale. Doppietta in Coppa Italia, e se dalla panchina si alzasse a un certo punto Perea?
TOP 11 (3-4-3): De Sanctis; Benatia, Maggio, Chiellini; Kone, Pogba, Bonaventura, Kaká; Di Natale, Palacio, Berardi.
FLOP 11 (3-4-3): Bardi; Dias, Emerson, Piccini; Pérez, Hetemaj, Vives, Biglia; Paulinho, Eder, Bianchi.