di Sabrina Uccello e Gennaro Arpaia
Un passato tra le fila di uno dei colossi dell’Argentina, il San Lorenzo de Almagro, ed un trasferimento ai Millionarios colombiani, giusto per citare due squadre, non è bastato a Silvano Espindola per dichiararsi sazio. Attaccate le scarpette al chiodo, l’ex giocatore ha cominciato a guardarsi intorno alla ricerca di talenti da offrire al calcio, grazie all’associazione Fair Play. Comincia così la storia che porta sul podio del calcio, Radamel Falcao, da lui scoperto in tempi non sospetti, ed è così che ad intervalli continui quattro anni fa Espindola sforna un altro nome da annali: Eder Alvarez Balanta. Appena ventenne, difensore centrale fisso del River Plate, un mix di muscoli e forza che fa girare la testa all’Europa, pronta a vedere di che pasta è fatto al prossimo Mondiale brasiliano, quando sarà titolare fisso della sua Colombia. Per saperne di più sul giovante talento, spesso accostato anche al Napoli, la redazione di Napolicalciolive.com ha contattato in esclusiva Espindola, agente del nuovo diamante colombiano.
Signor Espindola, dopo aver scoperto un certo Falcao, immaginava di sfornare un altro numero uno come Balanta?
Da quando l’ho visto – aveva appena 16 anni – ho capito che sarebbe stato un numero uno. Nonostante il Sudamerica non sia certo famoso per sfornare difensori a go-go, Eder è sicuramente un’eccezione. E’ atipico rispetto ai difensori argentini, perché ha tutte le caratteristiche dei vostri giocatori: una fisicità straordinaria, corsa, movimenti. Difende bene il suo territorio, è una sicurezza al punto che scommetto che con la Nazionale colombiana farà faville.
Il nome del giocatore è stato accostato a grandissimi club, tra cui Barcellona e Napoli. Com’è attualmente la situazione?
Di offerte ne sono arrivate, le dico che sono state anche piuttosto numerose, dall’Europa in primis ma anche da paesi come quelli russi. Il problema ora, vista la giovane età del difensore, non sono i soldi, il problema ora è pensare anche al posto dove meglio può crescere ed emergere.
Pensa quindi che portarlo in Italia sarebbe deleterio? Non abbiamo fama di dare tempo ai giovani…
No, assolutamente no. Anzi, io vorrei che venisse in Italia. Il vostro calcio è tra i migliori, parlavano di crisi, ma in realtà vi state riprendendo alla grande. Portare Balanta in una squadra della Serie A gli garantirebbe anche la possibilità di imparare molte cose e molti segreti, così da perfezionarsi.
Non pensa che in una piazza come Napoli possa soffrire la pressione?
Scherza? (ride, ndr). Un ragazzo che gioca nel River Plate è pronto a qualsiasi sfida. Lì la pressione è tanta, devi vincere e devi vincere pure giocando bene. Non è semplice: il pubblico è esigente ed il club è storico, si guarda sempre al passato, si ha un debito con questo. Quindi per Napoli e per qualsiasi piazza italiana competitiva è pronto. Bisogna chiederlo, però…
Vuole dire che non ha mai avuto contatti con il club di De Laurentiis?
Le dico di no, se mi domanda se conosco personalmente uno dei dirigenti le dico di no. Gli affari, però, spesso si portano avanti con intermediari. Ma questo lo sa, immagino. Mi piacerebbe portarlo da voi per la tradizione che avete e per la passione del pubblico italiano, ma per ora non posso dirle altro. Il calcio è ‘urgente’ e Balanta è pronto.
Con il Mondiale le cose potrebbero cambiare ed il suo prezzo lievitare
Verissimo, ed è anche la ragione per cui ci sono club che comprano e club che vendono. Il calcio è fatto anche di denaro, nostro malgrado. Strizzeranno gli occhi a vederlo e strapparlo al River Plate non sarà semplice a prezzo basso: chi ha tempo non aspetti tempo.