di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)
La stagione è iniziata male, deludendo le aspettative dei tifosi. Delio Rossi non è riuscito a dare alla squadra la giusta quadratura per fare bene. E così, il presidente Garrone, che ha sempre mostrato fiducia nei suoi confronti, ha deciso di affidare la panchina della Sampdoria a Sinisa Mihajlovic. Una scelta che ha scosso l’ambiente e ha riportato serenità nello spogliatoio. In cinque partite sono arrivati cinque risultati utili consecutivi: tra questi un pareggio contro l’Inter a San Siro. Nove punti collezionati che hanno dato brio alla classifica dei blucerchiati. Determinante il cambio di modulo, dal 3-5-2 al 4-2-3-1: sulla linea dei trequartisti due veri attaccanti come Eder e Gabbiadini. Il primo è diventato pedina fondamentale dello scacchiere dell’ex allenatore del Catania: è andato a segno tre volte nelle ultime tre partite, rispettivamente contro Catania, Chievo e Parma. Sembra aver trovato la sua posizione ideale lì largo a sinistra, dove può rientrare e giocare con il suo destro niente male. Dall’altra parte Manolo Gabbiadini, scommessa e promessa del calcio italiano venturo. La sua bomba, forte e precisa, di sinistro può creare seri problemi al portiere avversario di turno. I due sono l’attrazione principale della nuova Sampdoria. Nonostante tutto, però, i punti deboli restano e Mihajlovic è già al lavoro per limarli: la difesa appare spesso poco compatta e facilmente penetrabile. L’uomo di maggior affidabilità in quel settore è Gastaldello, anche lui sottotono rispetto alle passate annate. In zona offensiva manca una punta di razza, che sappia capitalizzare al meglio gli assist dei compagni. Cosa che non sempre riesce a Nicola Pozzi, colui che ha ricoperto questo ruolo nelle ultime settimane.
COME GIOCA – La prima mossa di Mihajlovic è stata quella del cambio di modulo: 4-2-3-1. In porta Da Costa. In difesa De Silvestri, Gastaldello, Mustafi, Costa. A centrocampo il capitano Palombo e Renan: quest’ultimo ha ritrovato spazio fra i titolari con il nuovo tecnico, che lo ha preferito a Obiang. Dietro l’unica punta Pozzi il tridente con Gabbiadini, Krsticic e Eder. Quest’ultimo ha recuperato dopo un attacco febbrile che ha messo a rischio la sua presenza al San Paolo. Ieri si è allenato regolarmente con i compagni ed è pronto per scendere in campo. Il Napoli dovrà sfruttare al meglio le disattenzioni difensive della Samp e provare a chiudere subito il match. La differenza tecnica fra le due squadre è evidente, ma la velocità di Eder e Gabbiadini può diventare un’arma pericolosa per la non impeccabile difesa azzurra.
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