Benitez: “Per lo scudetto è ancora possibile, abbiamo fatto benissimo fino ad ora”

 

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Rafa Benitez concede una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il tecnico spagnolo analizza i primi mesi in azzurro e il campionato in cui si trova: “Roma e Juventus sono davanti, ma il destino non è stato ancora scritto. Lo scudetto è ancora in gioco. Napoli è una città straordinaria, ricca di storia, che ti fa respirare cultura ovunque. Dal punto di vista sportivo, meravigliosa perché ha un senso d’appartenenza con pochi uguali. Abbiamo fatto bene, forse benissimo. Siamo usciti dalla Champions con dodici punti, ma giocandocela con Borussia Dortmund ed Arsenal; abbiamo conquistato trentasei punti in campionato, meglio degli anni scorsi, e però siamo dietro a Juventus e Roma: per far meglio di noi, insomma, i nostri avversari hanno avuto bisogno di realizzare imprese straordinarie”.

METODO DI ALLENAMENTO –  “Ognuno ha i propri sistemi e penso che il mio passato abbia un suo peso nelle valutazioni. C’è chi sceglie il lavoro a secco, chi invece preferisce affidarsi al pallone: non sono, comunque, correnti di pensiero, ma esperienze personali che ognuno ha maturato e che porta avanti. Alla fine, comunque, sono i risultati che cambiano i giudizi”.

VITA PRIVATA – “Vincenti si nasce, ma non parlo di me. Il calcio è il mio lavoro, che vivo con passione. Poi il tempo, gli anni, l’esperienza, ti fanno valorizzare anche gli altri aspetti della vita. Dài importanza a ciò che magari in passato ti è sfuggito, cogli il senso intero della vita. Ma ci arrivi con gli anni. O se vai in un ospedale e osservi un bambino ammalato o se ti giri per le strade e t’accorgi del disagio di chi ha bisogno. Di un allenatore, di me in questo caso, viene spesso fuori solo l’immagine pubblica”.

VITA SPORTIVA – “Di allenare una nazionale me l’hanno proposto in passato, ci ho pensato, ma mi sento ancora giovane.  La formazione la dico pochi minuti prima della partita per non togliere motivazioni a tutti i componenti della rosa, ma non ci vedo nulla di così strano. Il calcio del Terzo Millennio è twitter, iphone… E un allenatore deve essere attento anche a queste dinamiche, riuscendo comunque a coltivare lo spirito dello spogliatoio. Io parlo con i calciatori, nel modo che mi viene più naturale in quel momento: in maniera spesso diretta, o anche con messaggi subliminali”.

PROPOSITI FUTURI – “Saremo presenti su tre fronti e cercheremo di fare la nostra bella figura. Vero: la Juventus è dieci punti avanti e sta facendo qualcosa di sensazionale. Vero: la Roma ha cinque punti e va applaudita, perché ancora imbattuta e dunque è a modo suo unica. Ma lo sapete quant’è lunga una maratona?”.

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