di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)
La cura Mazzarri ha portato i suoi frutti. L’Inter è completamente un’altra squadra rispetto a quella guidata da Stramaccioni nella scorsa stagione. E non ci sono stati stravolgimenti di rosa. I giocatori son sempre quelli, ma sono stati rigenerati da un allenatore troppe volte messo in discussione. Certo, questa squadra non ha niente a che vedere con il Napoli delle meraviglie mazzariano, ci vuole ancora del tempo. Sembra essere, però, sulla strada giusta, nonostante gli ultimi deludenti risultati figli anche delle settimane turbolente che hanno portato al cambio d’era: da Moratti a Thohir. E’ nata la nuova Inter e il magnate indonesiano ha tutte le intenzioni di far tornare grande il suo nuovo club con importanti investimenti. I tifosi non aspettano altro. E Mazzarri pure. I punti deboli sono troppi e hanno bisogno di essere rivisti. La difesa non è impenetrabile, gli esterni non danno il giusto contributo, nonostante l’expolit di Jonathan. Ecco, Jonathan. Il brasiliano è probabilmente colui che ha tratto il miglior beneficio dai metodi di Mazzarri, basti confrontare una sua partita di questa prima parte di stagione con una dell’intero campionato scorso. E’ tornato a disposizione Javier Zanetti (meglio chiamarlo Iron Man) dopo l’infortunio al tendine d’Achille che lo ha tenuto fuori dai campi per sei mesi. Chiunque altro, a 40 anni, avrebbe mollato tutto. Lui no. Si è rialzato ed è tornato più forte di prima. Un professionista unico e raro. Insomma, un giocatore d’altri tempi. L’uomo più pericoloso della squadra è Rodrigo Palacio, attaccante formidabile sul piano realizzativo e non. Sostenuto da un Ricky “maravilla” Alvarez in forma come non mai. Nelle ultime tre giornate di campionato, i nerazzurri hanno collezionato tre pareggi contro Bologna, Sampdoria e Parma. Nella sfida contro i ducali, finita 3-3, la linea difensiva ha evidenziato gravi disattenzioni: a partire da Handanovic, protagonista di una papera imbarazzante sul secondo goal di Parolo.
COME GIOCA – Il modulo tipico di Mazzarri non cambia: 3-5-1-1. In porta Handanovic. Difesa a tre con Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus. Sugli esterni Jonathan e Nagatomo, al centro Taider, Cambiasso e Alvarez. Fredy Guarin dietro l’unica punta Palacio. Questi sono gli undici che dovrebbero scendere in campo domani sera al San Paolo, in un clima infuocato ancora dallo spettacolo di mercoledì sera. Sarà una partita complicata poichè le squadre di Mazzarri preferiscono aspettare gli avversari per poi colpirli in contropiede. Benitez ha avuto pochi giorni per preparare questo match, ma le sue idee sono chiare e restano le stesse. La vittoria (inutile) contro l’Arsenal ha ridato gioia e effervescenza a un ambiente rimasto deluso dagli ultimi risultati ottenuti. Questo è l’appuntamento giusto per ripartire e tornare a gareggiare con Juventus e Roma per il tricolore.
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