Nelson Mandela è morto a 95 anni. Non ce la faceva più, era stanco, debilitato da un’infezione polmonare e dagli anni, niente che gli abbia impedito di rappresentare il suo popolo, il Sudafrica, nelle cerimonie cui veniva giustamente invitato. Perché Madiba, come lo chiamava la sua gente, alla sua gente ha dedicato ogni giorno della sua vita, lottando contro le ingiustizie fino a debellare la piaga dell’apartheid. E’ stato un uomo immenso, Mandela, un uomo capace di sopportare il peso di 28 anni di ingiusta carcerazione prima e un presidente giusto poi.
Durante i mondiali di calcio in Sudafrica del 2010, da lui fortemente voluti, non ha potuto presiedere alla cerimonia di apertura a causa di un grave lutto in famiglia: la nipote tredicenne, infatti, ha perso la vita in un incidente automobilistico proprio alla vigilia della manifestazione. Tuttavia ha presenziato, a sorpresa, alla cerimonia di chiusura, poco prima che le due finaliste scendessero in campo.
La figura eccezionale di Madiba è stata celebrata anche nel cinema da Clint Eastwood nel film “Invictus” che, tratto da un romanzo, racconta, con qualche errore storico, il tentativo di avvicinare i neri sudafricani e gli afrikaner (i bianchi olandesi) attraverso il rugby, sport nazionale, e, in particolare, gli Springboks. Splendida, anche per la somiglianza fisica, l’interpretazione di Morgan Freeman nella parte appunto di Mandela.
Fonte: SportMediaset.it
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