di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)
La sfida più importante si avvicina. Il Napoli, dopo due sconfitte consecutive in campionato contro Juventus e Parma, è pronto ad affrontare il Borussia Dortmund, un nome che non ha bisogno di presentazioni. Una squadra storica e prestigiosa, nonchè una delle più titolate della Germania. Dopo anni di difficoltà societarie, il Borussia Dortmund rialza la cresta e torna ai vertici del calcio tedesco e europeo grazie ad un uomo: Jürgen Klopp. Il tecnico, arrivato nel 2008 sulla panchina dei giallo-neri, avvia il progetto giovani con l’aiuto del direttore sportivo Michael Zorc. Una crescita graduale che ha portato i ragazzi terribili alla vittoria di due Meisterschale consecutivi e alla finale di Champions della scorsa stagione contro il Bayern Monaco, persa solo al 90′. Nonostante l’addio di pezzi importanti nel corso degli anni (Kagawa e Gotze su tutti), il cammino del BVB (Ballspiel-Verein Borussia) non è mai cambiato. Merito anche di un sistema di gioco collaudato e perfezionato stagione dopo stagione da Klopp, dove tutte le pedine sono sempre al posto giusto. In particolare Robert Lewandowski, uno degli attaccanti più forti in circolazione. E’ sempre lì, pronto a metterla dentro in tutti i modi possibili. Il suo compito viene facilitato dal lavoro del centrocampo, dove padroneggia tecnica e personalità. Un calcio spettacolare e tutto da gustare. Velocità, grinta e semplicità. Tutto sempre palla a terra, con l’umiltà di saper aspettare l’avversario per poi colpirlo con la rapidità di Reus, Aubemeyang, Blaszczykowski e via dicendo. Da non dimenticare anche l’uomo in più del Borussia Dortmund: il Westfalenstadion. O meglio, Signal Iduna Park. Ogni partita in casa è una bolgia, con il muro giallo pronto a mettere paura a chiunque. Tranne ai giocatori di casa, che non perdono occasione per regalare gioie ai propri tifosi. Il problema per il “mago” Klopp è in difesa, dove si sono susseguiti, uno dopo l’altro, gli infortuni di Hummels, Subotic e Schemlzer. E’ arrivato a parametro zero Friedrich, ex giocatore del Bayer Leverkusen, per cercare di tappare queste pesanti mancanze. Ma le difficoltà sono evidentissime e il match contro il Bayern Monaco di sabato scorso ne è la prova: 3-0 facile facile per gli uomini di Guardiola. Un handicap che dovrà sfruttare anche il Napoli con le ripartenze veloci degli attaccanti, unica vera arma letale a disposizione di Benitez per far male, proprio come all’andata, gli uomini vestiti di giallonero.
COME GIOCA – Il modulo che ha fatto le fortune del Borussia Dortmund e di Jurgen Klopp è il 4-2-3-1. Un sistema tattico utilizzato da tutti i grandi club europei. In porta il veterano Weidenfeller. La difesa tutta reinventata dal tecnico visti gli infortuni di Subotic, Hummels e Schmelzer: Grosskreutz, Sokratis, Friedrich, Dum. Compito di impostazione di gioco tutto nelle mani di Sahin, tornato a casa dopo le deludenti esperienze con le maglie di Real Madrid e Liverpool, affiancato dalla corsa e caparbietà di Bender. Il trittico spettacolare dei trequartisti composto da Reus, Mkhitaryan e Aubemeyang, dietro l’unica punta Lewandowski. Questa la probabile formazione che scenderà in campo contro il Napoli. Gli uomini di Benitez hanno di fronte una vera e propria armata, una macchina da goal incontrastabile, ma con una difesa che fa acqua da tutte le parti. Basta un punto per qualificarsi alla fase successiva della competizione. Al Westfalenstadion c’è bisogno dell’impresa, uscirne intatti non è cosa da poco. Gli azzurri hanno tutto quello che serve per farlo.
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