Klopp: “A Dortmund calcio e birra, nessuno mi chiede altro. Vorrei Ibra, a Guardiola preferisco le battaglie”

 

Jurgen Klopp si racconta all’Italia attraverso le pagine di ‘La Repubblica’. Alla vigilia della gara contro il Borussia, il tecnico tedesco ha parlato anche del Napoli e della sfida di andata (CLICCA QUI PER LEGGERE LE DICHIARAZIONI).

 

Sul contratto rinnovato con il Borussia spiega: “Ho rinnovato perché a Dortmund si parla solo di calcio, nessuno mi chiede della barba o di come mi vesto – ha dichiarato Klopp“> – loro sanno che se mi chiama il Real io resto qui. Il Chelsea? Hanno chiamato in tanti ma possono anche risparmiare i soldi del telefono. Io non voglio allenare la squadra più forte al mondo, voglio batterla“.

 

C’è un sogno per Klopp: Zlatan Ibrahimovic: “Mi piacciono i giocatori matti, se avessi un budget più alto andrei a prendermi Ibrahimovic. Sul mercato comunque bisogna avere idee chiare, non costruirei mai un dream team. Con venticinque super-super-super star devi sempre avere un motivo per spiegare un’esclusione“.

 

Dortmund, città della birra e del pallone: Siamo gli unici che posso permettere ad un ragazzo di talento che crescerà da noi. Qui se perdi dieci partite di fila non sei a rischio. La gente viene dall’estero per vederci o per la birra, comunque sanno che non facciamo Romeo e Giulietta ma calcio puro, vero”. 

 

Sul Pallone d’oro degli allenatori: “Spero vinca Heynckes“.

 

Abbasso lo stile Guardiola: C’è chi dirige la squadra come un’orchestra, ma il possesso palla è come una canzone silenziosa. Io voglio una squadra che faccia ‘bang’: se da bambino avessi visto il Barcellona degli ultimi quattro anni credo che avrei giocato a Tennis. Guardiola? E’ perfetto ma io preferisco il calcio delle battaglie a quello della serenità“.

 

Infine sull’Italia: Non sono bei giorni per l’Italia: una volta eravate i migliori in difesa. Sacchi è stato uno dei miei modelli, ho studiato video sulla sua squadra e sui movimenti di Maldini e Albertini. Oggi sono sorpreso dalla Roma e da come la fa giocare Garcia. Poi c’è Totti, è incredibile Totti“.

Gestione cookie