di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)
Non è così difficile scovare giovani talenti nel calcio sudamericano. L’importante è dare un’occhiata nei posti giusti: ad esempio nei pressi del quartiere di Nuñez di Buenos Aires, dove padroneggia il Monumental, lo stadio in cui si giocano le partite casalinghe del River Plate. Una squadra storica non solo perchè è l’acerrima rivale del Boca, ma per la vastità di giocatori che hanno iniziato la carriera con questa maglia per poi diventare i migliori al mondo, proprio come Higuaìn. Una tradizione che non è mai cambiata: il settore giovanile de los millonarios continua a sfornare giovani calciatori con la grande ambizione di calcare il terreno degli stadi d’Europa.
Matías Kranevitter è uno di questi. Classe 1993, ma gioca come se fosse un veterano: si tratta di un futbolista argentino, nato e cresciuto nel settore giovanile del River Plate. Ha fatto tutta la trafila fino ad entrare in pianta stabile in prima squadra. E’ un volante difensivo, ovvero un centrocampista centrale che sa giocare anche più avanzato. Sembra avere già un’esperienza ventennale, quando in realtà è ai primi anni del professionismo: guida la squadra con una tranquillità disarmante, gestisce sempre bene la palla e non molla un centimetro. Un vero e proprio guerriero che sembra avere dei fratelli gemelli sparsi per il campo. Rincorre gli avversari dappertutto e dà una mano al reparto arretrato recuperando palloni su palloni. In fase di possesso riesce a garantire qualità, facendosi trovare sempre nel posto giusto per ricevere la palla dai compagni e provare a verticalizzare. Il paragone con Behrami non è azzardato, anzi, l’argentino sembra avere qualcosa in più sul piano tecnico. Certo, è un ragazzo di 20 anni che ha ancora tanto da imparare, ma la scuola River non mente mai. Inoltre Kranevitterpuò vantare una personalità sconcertante che potrebbe aiutarlo nell’ambientarsi in una nuova realtà, totalmente diversa dalla Primera División, magari in campionati top come quelli europei.
