Lorenzo Insigne è stato protagonista di una lunga intervista al ‘Guerin Sportivo’. Il giocatore del Napoli, come ricordato dal direttore Marani su twitter, è sulla copertina del prestigioso giornale su cui campeggia il titolo Italia’s got talent. Tanti gli argomenti toccati, una vita dedicata al calcio, con una carriera che lo ha portato già ad alti livelli, nonostante la giovane età.
SCARTATO DAL NAPOLI – Si parte dal suo arrivo a Napoli a 14 anni: “Arrivai al campo con largo anticipo accompagnato dai miei genitori. Eravamo tanti ragazzi e subito fecero una selezione per formare la squadra dei Giovanissimi Nazionali. Io non fui scelto. Ci rimasi male, ma a quella bocciatura reagii nell’unico modo che conosco ancora oggi: cominciai a lavorare sodo. Ero sicuro che con l’impegno e la costanza sarei potuto arrivare in alto”.
IL MERCATO DI FRATTAMAGGIORE – Pallone, ma non solo. Perchè alle spalle di Insigne c’è una famiglia capace di indirizzarlo nei momenti più importanti della sua crescita:“Mio padre Carmine ha lavorato per una vita in una fabbrica di scarpe. Mia mamma Patrizia è casalinga e tirare su molti figli non è un’impresa facile. Loro, però, mi hanno insegnato certi valori. Tra questi c’è quello di non mollare mai. Quando passai a giocare nella Primavera capii che c’era bisogno di aiutare a casa. E così andai a lavorare per un periodo nel mercato di Frattamaggiore: mio cugino ha un banco. Sveglia alle sei e spesso mi ritrovavo a dormire prima degli allenamenti”.
I MODELLI DEL MAGNIFICO – “Sono cresciuto con Alessandro Del Piero”, il numero 24 del Napoli non ha mai nascosto l’ammirazione per Alex, nonostante la rivalità tra le due squadre. “Lo ammiro come calciatore e come uomo. Conservo con gelosia la maglia che mi ha fatto avere direttamente lui. Un gesto che non dimenticherò mai”. C’è, però, anche un idolo ben più nostrano. E quando gli viene chiesto di Maradona Insigne racconta un aneddoto: “Non ho ancora la sua maglia, ma è solo questione di tempo. Uno dei miei agenti, Antonio Ottaiano, ha una maglia che Diego gli regalò l’anno del secondo Scudetto. Abbiamo fatto un patto: quella maglia un giorno sarà mia in cambio della numero 24 del Napoli col tricolore cucito sul petto”.
CORSA A CINQUE PER LO SCUDETTO – Il tricolore per Insigne non è solo un miraggio. E’ un obiettivo da raggiungere, nonostante le tante difficoltà: “Il Napoli stavolta ha tutte le carte in regola per ambire allo Scudetto. Ed è giusto che noi giocatori ci crediamo fino alla fine. Ce la giocheremo con la Roma, con la Juventus, con la Fiorentina e con l’Inter”.
TUTTI PAZZI PER RAFA! – “Sai che c’è? Il mister non si incazza mai!” Risponde così Insigne alla domanda su Rafa Benitez, suo attuale allenatore. “Da quando l’ho conosciuto in ritiro – prosegue – non l’ho mai visto nervoso, anche in momenti particolari come all’Olimpico. Preferisce spiegare con calma dove la squadra sbaglia e come si deve fare per riparare”.
LA CONCORRENZA E… DUE SOGNI – Insigne o Mertens. Mertens o Insigne. Questo uno dei grandi dilemmi di Benitez in questa prima parte di stagione. Per il numero 24, però, non è un problema. “Io sono Insigne, Dries è uno dei miei compagni. Con lui ho un ottimo rapporto e non lo dico come frase fatta. Io lui e Callejon possiamo giocare in più ruoli, nessuna rivalità”. Per un napoletano doc come lui, inoltre, inevitabile la domanda sulla fascia di Capitano: “Cannavaro è il nostro Capitano e, anche se sta giocando di meno, la fascia è sua. Se un giorno toccherà a me realizzerò un sogno”. Dal Napoli alla Nazionale, Insigne racconta anche il sogno Mondiale: “E’ un brivido, solo a pensarci mi emoziono”.