Alla rivista spagnola Futbolista, José Maria Callejòn ha rilasciato una lunga intervista parlando della sua esperienza in maglia azzurra e l’addio, non poco doloroso, al Real Madrid che lo ha visto calcisticamente ed umanamente crescere.
ADDIO REAL – Il centrocampista ha esordito spiegando le sensazioni nel momento in cui ha lasciato i blancos accettando la proposta azzurra: “In un primo momento è stata dura lasciare il Real Madrid, perché è la squadra della mia vita ed uno dei miei desideri era quello di trionfare con la maglia blanca – riporta TuttoNapoli- ma ho preso questa decisione perché avevo voglia di giocare maggiormente ed essere protagonista. Sapevo che con il Napoli avrei avuto l’opportunità di farlo e poi Benitez ha insistito per avermi con lui e questo per me è stato importante. Al momento di firmare con il Napoli ero speranzoso e fiducioso. Ritrovare Reina, Higuain, Albiol certamente mi ha favorito, stiamo anche diventando molto importanti all’interno dell’economia di squadra. Il fatto di esser partiti bene e di poter ritrovare calciatori che già si conoscevano ci fa rendere meglio e siamo felici di come stiano andando le cose. Inoltre sono arrivati calciatori di esperienza, poiché vengono da squadre abituate a vincere e questo è importante. La fame di vittorie che abbiamo cerchiamo di trasmetterla ai compagni di squadra. Siamo abituati a questo peso di dover vincere e per una squadra che vuole vincere è soltanto un qualcosa in più”.
NAPOLI E IL SAN PAOLO – Prosegue con le prime sensazioni provate allo stadio di Fuorigrotta: “Per i tifosi il calcio è come una religione e lo si nota giorno dopo giorno quando ti chiedono per strada di vincere tutto e ti incitano a farlo. I tifosi sono molto caldi e passionali e questo per un calciatore non può che far piacere. I miei compagni, l’allenatore ed io cerchiamo di non farci prendere dall’entusiasmo e restiamo con i piedi per terra nonostante l’ottima partenza, perché dobbiamo andare passo dopo passo visto che si sono ancora tante partite da giocare prima di poter pensare a qualcosa di grande. Segnare poi con il Bologna è stato particolarmente importante: l’ultimo arrivato dal calciomercato che segna alla prima giornata di campionato. Una cosa del genere a livello caratteriale ti rinforza tantissimo”
CAMPIONATO – Sul cammino azzurro in campionato dice:”Non credo che sarà molto determinante quello che accadrà in questo periodo: accumulare punti, ovviamente, ci aiuterebbe ma non dobbiamo dimenticare che davanti a noi ci sono degli avversari forti e che devono ancora affrontarsi tra loro. Il campionato è lungo, i risultati di queste settimane non determineranno definitivamente la classifica. La nostra intenzione principale è quella di tener palla, ma bisogna anche sapersi adattare. Magari un giorno manteniamo più palla e perdiamo, o magari una partita in cui giochiamo di contropiede e riusciamo a vincere. Dipende tutto dalla partita e dallo stato di forma delle due squadre. La Serie A è molto competitiva ed ha dei calciatori di altissimo livello che permetteranno alle proprie squadre di restare in cima alla classifica fino alla fine, noi vogliamo restare con queste squadre ma sappiamo che non sarà semplice“.
DIFFERENZE CON LA SPAGNA – La differenza tra Italia e Spagna si sente e Callejon la commenta così: “Che nella Liga ci siano più pressioni su squadra e calciatore è vero, un pari o una sconfitta sono rischiosi sapendo che la propria avversaria vincerà sicuramente. Qui vogliamo vincere sempre, ma tante squadre sono competitive ed il livello è più equilibrato, non è un campionato ristretto a sole due squadre. Ma credo che per giudicare il campionato italiano bisogna solo giocarlo. Si parla di crisi ed abbassamento del livello medio ma per me è stata una scelta giusta perché ci sono tante squadre che lottano per la vetta e perciò è molto competitiva“.
BENITEZ VS MOURINHO – La sfida tra gli eterni rivali, il centrocampista la smorza con complimenti per entrambi: “Sicuramente sono tra i migliori al mondo, i loro curriculum parlano da soli. Riescono a trasmettere tante cose alla squadra: Mourinho è un grandissimo a livello motivazionale, Benitez invece è un esperto sotto il livello tattico e si concentra molto su questo”
IL NAPOLI E LE PRIME EMOZIONI – Infine chiude commentando l’emozione di combattere per la causa azzurra: “Mi sento molto importante e valorizzato, e questo è ciò che desidera qualsiasi calciatore al mondo. La fiducia che sento la trasferisco sul campo e a quel punto il livello migliora e si cresce. Questa è la situazione che cercavo. L’anno scorso seguivo abbastanza il Napoli, ho visto che arrivò seconda in Serie A e la sua stagione non passò inosservata. Ho visto tanti speciali sul campionato italiano e mi sono sempre soffermato sulla squadra azzurra. Il compagno che più mi ha impressionato è stato Marek Hamsik: lo conoscevo perché sono già diversi anni che gioca qui (infatti è capitano a soli 26 anni). Mi ha sorpreso la sua capacità di essere leader, è ambizioso e sa trascinare il gruppo. La sua mentalità fa si che dia tutto per la squadra, poi con la palla è molto bravo e forse giocare con lui è un lusso“.
S.U.
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