Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell’Atalanta, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco le sue dichiarazioni: “Juventus-Napoli? Gli azzurri hanno il dovere di credere allo Scudetto fino alla fine. Quest’anno, il club partenopeo ha effettuato la vera rifondazione da quando io sono andato via. Tutto quello che era arrivato precedentemente è stato il percorso di un progetto che è iniziato con il sottoscritto. Il progetto di crescita era iniziato all’indomani della promozione in serie A, quando arrivarono Lavezzi, Gargano e Hamsik. Poi completammo la campagna con gli arrivi di De Sanctis, Zuniga e Quagliarella. Tra l’altro, con i soldi della cessione di Quagliarella arrivò Cavani che si è rivelato un boom. La squadra oggi è stata totalmente rinnovata e si è rifondato un nuovo ciclo. E nel percorso di crescita, è chiaro che ci possono essere momenti di involuzione. Conosco bene queste dinamiche perché le pratico da tanti anni. Devo dire che, avendo guardato la gara con la Juve, ero frastornato dall’inizio del match. Hamsik sottotono nei grandi appuntamenti? Quando ho sentito questi commenti negativi su di lui, ho pensato alla pura follia. Mi sono arrabbiato: se si stanca Hamsik, che è un bravissimo ragazzo, credo che il giocatore non abbia problemi ad andare dove non lo criticano alla prima partita nel corso della quale, tra l’altro, ha sbagliato tutta la squadra. Contro la Juve, gli azzurri hanno reagito solo quando erano in condizioni disperate. L’intensità dei bianconeri nei primi venti minuti è stata inaccettabile per il Napoli, sembrava ci fosse un divario non tra le prime della classifica ma molto più netto. In quel Napoli non ha funzionato solo Hamsik, ma tutta la squadra. Un centrocampista a gennaio? Sicuramente potrebbe migliorare la squadra partenopea. Ma, ripeto: come si fa a criticare Hamsik? Non lo si può fare! Non si può demolire ciò che di buono c’è proprio per il bene del Napoli. Tutti dovrebbero essere protettivi nei confronti dello slovacco. Serve equilibrio e serenità nella critica. Se ci fosse stata una buona prestazione del Napoli a Torino ed Hamsik fosse stata l’unica nota stonata, lo potrei capire. Ma soffermarsi su Hamsik quando non ha funzionato tutto il meccanismo della squadra vuol dire voler cercare un capro espiatorio sul giocatore migliore che ha il Napoli. L’Atalanta? Siamo soddisfatti, ma in attesa di capire alcune cose. I punti in classifica sono stati ottenuti con un solo pareggio, poi tutte vittorie o sconfitte. Siamo curiosi di sapere se l’Atalanta è quella bellissima di alcune prestazioni o quella bruttissima di altre. Abbiamo sfruttato molto bene la regola dei tre punti e abbiamo una classifica ottimale. Oggi aspettiamo di ultimare quel percorso di crescita che ci porti ad una continuità di risultati per approcciare il prima possibile nelle zone tranquille della classifica. Ci sarà una bagarre nella lotta per non retrocedere e bisogna stare a grande distanza dai bollori della bassa classifica. Denis al Napoli? Pura follia, lo escludo categoricamente. Chi apre a questa possibilità e davvero un folle. Per German abbiamo resistito a tante sirene e la nostra intenzione è fargli concludere la carriera a Bergamo. Una sua cessione è davvero impossibile”.