Ciro Ferrara, ex di Napoli e Juventus, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine del ‘Mattino: “Più napoletano o più juventino? Mi sento napoletano, perché non dimentico le mie origini e sono ancora innamoratissimo della mia città.
Il suo che Napoli era? Una squadra gigantesca! Il ricordo sfrutta lo spessore del tempo e permette di non guardare solo a un pallone. La partita è, per i napoletani, anche una rivalsa sociale. La Juve significa il Nord, il potere, oltre cent’ anni di storia vittoriosa. Se la batti, sei il più grande di tutti. Ogni giorno dell’anno il tifoso ti chiede di sconfiggere la Juventus”.
Lo scudetto per il Napoli può diventare un fatto concreto? “Vincere allo Juventus Stadium significherebbe acquistare fiducia. E credo che se il Napoli riuscisse a fare il colpo e poi a disputare un campionato con un alto ruolino di marcia possa anche vincere lo scudetto. Pur sapendo che la Juve ha più abitudine a giocare Coppe e campionato e non molla la presa. Insomma, domani occorre un segnale forte”.
Tra Conte e Benitez quale filosofia di gioco apprezza di più? “Antonio riesce a essere molto pratico, il suo credo cambia anche in relazione all’avversario. Benitez sta dando una dimensione europea al Napoli, perché la maggior parte delle squadre giocano in questo modo: si spiega così anche la situazione in Champions, dove il Napoli ha ottenuto migliori risultati rispetto alle altre due italiane. Conte dà un’impronta diversa, cercando di cavare fuori il massimo dai suoi calciatori. Di Benitez apprezzo l’abilità di cambiare undici formazioni, assumendosi dei rischi ma alla fine avendo sempre ragione. Solo Higuain e Reina non hanno sostituti. Quest’ultimo è un gran bel personaggio, si trova bene a Napoli e vive in pieno la napoletanità, l’ho conosciuto perché gli ho dato in affitto casa mia e sono rimasto colpito”.
Contratto di un solo anno o per più tempo? Lei sa che il Barcellona lo vuole e sembra che l’anno prossimo Reina vada via. Per la casa ha un accordo annuale, se dovesse prolungare, farò da talpa e darò io la soffiata, così saremo tutti più tranquilli. Ovviamente scherzo, non conosco i piani di Reina e del Napoli”.
Come giudica la sistematica esclusione di Paolo Cannavaro? È una situazione ibrida. Indubbiamente Paolo ha incontrato difficoltà d’inserimento con il nuovo modulo, però osservando la vicenda da fuori viene da pensare che per lui non ci sia più spazio nel Napoli, perché il calciatore non avverte più la fiducia e non so sino a che punto questa possa essere una scelta tecnica o che vada al di là di questo aspetto. Il paradosso è che Paolo era il capitano della squadra, poi arrivato il nuovo allenatore la situazione è totalmente cambiata. Ho la sensazione che per lui le porte si siano chiuse definitivamente e a malincuore a gennaio le strade dovrebbero separarsi. Nonostante sia stato il capitano in anni difficili e abbia giocato col peso del cognome di Fabio sulle proprie spalle”.
Da allenatore quale squadra sceglierebbe tra Juventus e Napoli? Beh, la Juve l’ho già allenata, il Napoli sarebbe una piacevole novità, però prima di me mi pare si sia candidato Maradona: ovviamente è un giochino per strappare un sorriso e nulla più. Higuain e Reina a parte, segnalo Callejon: mi impressiona davvero, è la sorpresa del Napoli”.
Domani sarà allo stadio, settore Napoli o Juventus? Sarò in incognito per strizzare meglio l’occhio al mio colore del cuore: l’azzurro”.