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Manuel Parlato a “Le Monde”: “I napoletani si farebbero uccidere per il Napoli. De Laurentiis un grande presidente”

 

 

Anni memorabili per il Napoli di De Laurentiis. Un’era straordinaria, fatta di risultati e successi. Una crescita esponenziale sia in campo che fuori. Si parla di questo nella lunga intervista del quotidiano francese Le Monde a Manuel Parlato, direttore di NapoliCalcioLive.com ed autore del libro “Da Maradona a De Laurentiis”. Ecco le sue parole: “Il lavoro del presidente è stato eccezionale. Portare una squadra dalla Serie C alla Serie A non è cosa da molti presidenti. Si tratta di un doppio successo, dal momento che il bilancio dei club è sempre positivo. E penso che sia una cosa che pochi club in Italia possono vantare. Certo, ha dovuto vendere giocatori come Cavani o Lavezzi, ma il Napoli è riuscito a mantenere una delle migliori squadre del continente. E con l’imminente attuazione del Fair Play finanziario UEFA, Napoli è uno dei migliori club italiani. Oggi, il club è diventato un esempio di gestione“.

 

TWITTER E COMUNICAZIONE – Il presidente azzurro è uno dei pochi a comunicare con i tifosi in modo sereno e normale. Ad esempio attraverso i social network: “Il sostenitore napoletano è uno dei più appassionati in tutto il mondo. Alcuni tifosi, però, non hanno perdonato al presidente le cessioni di gente come Cavani o Lavezzi. Ma alla fine, lui aveva ragione. Questo è un presidente che sa comunicare. Utilizza pienamente le reti sociali. La sua conferenza su Twitter, in cui ognuno poteva fare una domanda, ha avuto molto successo. Io non credo ci siano tanti altri presidente che lo fanno. Ma vorrei sottolineare che se De Laurentiis non avesse avuto il calore e l’affetto che riservano i napoletani per la loro squadra, non avrebbe mai raggiunto questi risultati. I napoletani potrebbero uccidere per il Napoli. Oltre alla loro passione, è un pubblico che spende tanti soldi per andare allo stadio e non hanno mai fallito, anche quando la squadra era in Serie C“.

CITTADELLA -NAPOLI – Ecco il racconto di Manuel Parlato della prima partita nella terza divisione nel lontano 2004: “La prima partita della Serie C nel 2004, contro il Cittadella, che non è ancora una città, ma un quartiere di Padova, era qualcosa di più forte. Io ero l’, e ci siamo sentiti come se stessimo giocando una partita di Serie A. E’ stata una sensazione molo strana, come se il club non avesse mai lasciato la Serie A. C’erano 40.000 spettatori. E’ stato incredibile“.

 

BENITEZ – Il presente, però, si chiama Rafa Benitez. Ecco il commento del direttore di NapoliCalcioLive.com: “C’erano un sacco di dubbi. Tutti sapevano che aveva una grande esperienza internazionale, ma la gente ha lottato per accettare la partenza di Walter Mazzari, che è arrivato secondo l’anno scorso e ha giocato fase a eliminazione diretta della Champions League nel 2012. L’arrivo di Benitez sta cambiando atteggiamenti. E ‘importante per il Napoli che vuole andare fino in campionato in Champions League“.

 

MARADONA – Questa nuova era targata Benitez può far dimenticare gli anni di Maradona? Ecco la risposta di Manuel Parlato: “No. Si tratta di due cose diverse. Non potrà mai essere la stessa cosa. E ‘come un primo amore. Non dimentichiamo mai. A quel tempo, Napoli era la più grande squadra del mondo. Poteva andare su tutti i prati del mondo, aveva un’aura che non potrà mai eguagliare. Nel corso di questi anni “maradonesi”, il Napoli ha vinto due scudetti, una Coppa UEFA, una Supercoppa Italiana e la Coppa italiana. De Laurentiis è presidente da dieci anni. Ha visto la Serie C, Champions League e ha vinto la Coppa italiana. Ora, il Napoli deve iniziare a vincere. Oggi Napoli è forte ma non come quel Napoli, o la passione intorno a quella squadra, ovvero i giocatori che avevano in quel momento. Perché non era Maradona, ma Careca, Alemao, Ciro Ferrara e Fernando De Napoli“.

 

CLICCA QUI PER LEGGERE L’INTERVISTA SUL SITO DI “LE MONDE”

 

PLR

Pasquale La Ragione

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