Più cuore che tecnica. Vince due volte l’SSC Napoli, due volte nella stessa partita. Una nel primo tempo, quando con due reti in tre minuti vanifica il vantaggio iniziale di André Ayew, e una nel secondo tempo, quando reagisce di rabbia al pari dei francesi con un paio di fiammate che producono un gol e un palo.
Alla fine l’Olympique de Marseille deve arrendersi, ma – a differenza dell’andata – esce dal campo a testa altissima. Il Napoli, invece, continua a sperare nella qualificazione, in testa alla classifica del Gruppo F di UEFA Champions League insieme con l’Arsenal FC. In una notte gelida, l’uomo del match è Gonzalo Il Napoli contia a sognare con , autore di una gran doppietta, prima al 24′ del primo tempo, poi al 30′ della ripresa. Nel mezzo il pari di Florian Thauvin, di gran lunga l’attaccante più pericoloso dell’Olympique complice anche la luna storta di Mathieu Valbuena.
Rafael Benítez sorprende tutti e concede un turno di riposo a Marek Hamšík: nel tridente d’attacco, alle spalle del Pipita, c’è Goran Pandev. In panchina anche Valon Behrami, con Blerim Dzemaili a far legna in mezzo al campo in coppia con Gökhan Inler. Il Napoli parte forte, subito aggressivo e determinato. La prima occasione, così, capita dopo soli cinque minuti sui piedi di Dries Mertens, ben servito dal solito José Callejón: destro in corsa di prima intenzione e palla fuori d’un niente.
L’Olympique regge l’urto, sbanda in difesa ma prova ad affacciarsi dalle parti di Pepe Reina disegnando anche un paio di buone trame. Come quella che al 10′ porta Thauvin al cross dalla destra: deviazione di Mertens e palla in corner. Sul successivo calcio d’angolo, André Ayew salta più in alto di tutti e beffa il portiere spagnolo. Francesi in vantaggio e doccia fredda al San Paolo.
Il canovaccio del match non cambia. Azzurri in attacco ma incapaci di creare pericoli alla porta dell’Olympique. Fino al 22’, quando il capitano francese si supera con i piedi sull’incornata di Fernández su calcio d’angolo dalla destra: la sfera carambola al limite dell’area, Inler controlla di petto ed esplode un tiro mancino imparabile che s’insacca sul palo più lontano.
Parità? No, perché neanche due minuti dopo il Napoli è già avanti: Callejón lancia Pandev, torre aerea (con deviazione di Souleymane Diawara) per l’accorrente Higuaín e destro al volo del Pipita tra le gambe di Mandanda. Napoli due, Olympique uno. E San Paolo che diventa una bolgia.
Completata la rimonta, il Napoli prova ad abbassare i ritmi, pur cercando sempre la profondità. L’OM però non sta a guardare e al 35′ ci prova con un destro da fuori di Jordan Ayew potente ma centrale. Va al tiro anche Thauvin al 52’, palla sull’esterno della rete. Baup richiama in panchina Valbuena per Dimitri Payet e la mossa paga, perché Payet rianima l’attacco francese e subito arriva il pareggio: cross dalla sinistra di Alaixys Romao, errore di Pablo Armero e zampata vincente di Thauvin da pochi passi.
È il 64′ e il risultato è di nuovo in parità per un punto che non serve a nessuno. Benítez getta allora nella mischia Hamšík, ma è ancora una volta Higuaín l’uomo della provvidenza: quando Fernández pesca Mertens sul filo del fuorigioco, infatti, il Pipita si fa trovare pronto a centro area per il tap in vincente.
L’Olympique non ne ha più, il Napoli prova a chiudere il match in contropiede ma all’84’ il destro a giro di Lorenzo Insigne (in campo da un minuto al posto di Mertens) si stampa sul palo e poco dopo Armero non trova la porta dopo una volata sulla sinistra. Finisce 3-2, quanto basta agli azzurri per inseguire il sogno della qualificazione.
(UEFA.com)