LE PAGELLE – Callejón immenso, Hamšik ritrovato. Albiol impeccabile, Behrami da clonare

 

Dall’inviato allo stadio “San Paolo”, Gianluca Vitale.

 

REINA 6 — Inoperoso per oltre 20′, non ha colpe sul gol subito. Attento sulla partenza sprint degli ospiti nella ripresa, non dà mai l’impressione di andare in affanno.

MESTO s.v. — Dopo 5′ va k.o. ed è costretto a lasciare il campo. (DAL 6′ UVINI 5  Visibilmente disorientato nell’inedito ruolo di terzino destro. Tende inevitabilmente ad accentrarsi, lasciando libera la marcatura di competenza e costringendo Džemaili agli straordinari. Decisivo il conocorso di colpa nell’azione che porta in rete il Catania. Impacciato nel controllo, dalle sue parti arrivano i pericoli maggiori per il Napoli).

ALBIOL 7 — Solita sagacia tattica e precisione negli interventi. Prova a rendersi pericoloso su calcio d’angolo e nel secondo tempo va molto vicino al bersaglio. Costretto a scalare su Biraghi e a tappare falle non sue, è ancora una volta il più positivo del reparto arretrato. Può prendersi il lusso di qualche preziosismo per mettere in mostra una tecnica tutt’altro che ‘banale’. Da migliorare i lanci (effettuati con entrambi i piedi: roba non da poco, per un centrale).

FERNÁNDEZ 5,5 — In calo rispetto alle ultime, ottime, uscite. Va bene che giochi alto quando il Napoli è in fase di possesso, ma sul gol si fa passare alle spalle e lascia campo aperto per l’assist vincente per Castro. Un suo colpo di testa su calcio d’angolo si spegne di pochissimo a lato nella ripresa.

ARMERO 5,5 — Buon avvio in fase di ripiegamento, un suo intervento nei minuti iniziali è provvidenziale per fermare l’incursione centrale degli uomini di De Canio. Qualche incertezza in difesa, ma quando scende pressa altissimo, impensierendo in più occasioni il diretto avversario. Proficuo il binario sulla sinistra con Insigne ed Hamšik per innescare gli inserimenti di Higuaín. Perde la marcatura su Castro in occasione del gol etneo.

BEHRAMI 7,5 — Solito mastino, morde le caviglie avversarie dal primo all’ultimo minuto, arpionando ogni pallone che graviti nella sua orbita. Gira a mille mostrando, ancora una volta, di avere un passo diverso e soprattutto un’altra tempra. Da clonare.

DŽEMAILI 5,5 — Volitivo nello smistare il gioco, meno rapido quando chiamato a far da filtro. Prova poche incursioni e, se chiamato in causa, è impreciso. Più presente nel secondo tempo, quando partecipa attivamente alla manovra. A metà ripresa va in palla a tu per tu col portiere, non affondando il tap-in vincente da due passi.

CALLEJÓN 8 Svaria sia in orizzontale sia in verticale ed il suo impatto è ancora una volta devastante. Al 15′ guadagna l’ovazione del “San Paolo”: tiki-taka stretto con Higuaín e sinistro magistrale che si spegne nel sette: è l’ennesima perla di un talento indiscutibile, pragmatico come pochi nelle prodezze balistiche. Rapidissimo, fa l’ala, l’esterno, all’occorrenza il terzino. Un’altra gamba, un altro piede. Anche quando non lo vedi, lui c’è. E puntualmente caccia dal cilindro una delle sue giocate che per un nonnulla non si tramuta (ancora) in gol. L’assist per Higuaín al 53′ è la cartina di tornasole di un giocatore dalle risorse quasi infinite. Semplicemente strabiliante.

HAMŠIK 7 — Uno-due illuminanti sulla sinistra, penetrazioni centrali tempestive, bordate da fuori, triangoli da ‘PlayStation’ con Callejón ed Higuaín ed infine la gioia del ritorno al gol: al 20′ fulmina Andujar e mette in chiaro, qualora ce ne fosse bisogno, i reali valori in campo. Cosa chiedere di più? Il secondo tempo è nuovamente ad alti livelli, con tanto di doppietta sfiorata e tanti passaggi al bacio per i compagni.

INSIGNE 6,5 — Buono lo sprint, un po’ meno l’allungo. Si accentra alla ricerca di spazio ed è sempre propositivo. Suoi gli assist per Callejón e Marek, il secondo dopo aver portato a spasso gli avversari come fossero pecorelle. Solite diagonali difensive a supporto di Armero e solita qualità nel fraseggio. Più imprevedibile nella ripresa, strappa applausi con giocate ‘alla Cassano’ (stile Inter-Bari, per intenderci) ed una punizione che per poco Albiol non tramuta in gol. Esce tra gli applausi dopo una gara di grande sacrificio. (Dall’89’ MERTENS S.V. — Il tempo di toccare palla e mostra ai difensori avversari di che pasta è fatto).

HIGUAÍN 6,5 — Dopo 9′ è già protagonista con un colpo di testa che spaventa Andujar. Tempo pochi minuti ed un suo tocco ‘galactico’ serve a Insigne e Callejón la palla del vantaggio azzurro. Ancora essenziale, ancora utile, ancora Higuaín. Al 18′ chiude il triangolo con Hamšik e per poco non va a segno. Ad inizio ripresa ci prova di nuovo ma la mira lo tradisce sul più bello; successivamente una sua punizione si spegne sulla nutrita barriera biancorossa. Ogni cinque minuti rinnova il duello personale col portiere: c’è da scommettersi che stanotte il suo connazionale avrà incubi in tinta azzurra. Perde di lucidità col crescere delle occasioni. Sfortunato. (Dal 78′ DUVÁN 6 — Falcata da pantera, è in condizione sempre crescente e si vede. Fa a sportellate con tutti: l’impressione è che, se volesse, butterebbe giù lo stadio. Tanta buona volontà ed una esplosività fisica fuori dal comune lo rendono un prospetto di sicuro valore).

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