GLI AVVERSARI – Le magie di Rossi e un centrocampo “spagnolo”: la Fiorentina spettacolo di Vincenzo Montella

 

di Pasquale La Ragione (Twitter: @pasqlaragione)

 

Tutta Firenze continua a volare sulle ali dell’entusiasmo. La vittoria contro la Juventus ha portato al delirio puro una città intera; Giuseppe Rossi è il nuovo idolo del Franchi, e sta dimostrando al mondo intero che gli infortuni non possono placare quella maledetta voglia di calcio. In attesa del ritorno di Mario Gomez, ancora out dopo il problema al ginocchio, la Fiorentina si affida alle prodezze del numero 49. Vincenzo Montella l’uomo del momento: con lui il club viola ha iniziato un progetto vincente che sembra viaggiare sulla strada giusta. La Fiorentina gioca, probabilmente, il miglior calcio d’Italia: possesso palla con tocchi rapidi e ragionati, in attesa di trovare il varco giusto, e se non basta ci sono a disposizione quelle individualità che non possono mancare in una grande squadra. E’ il caso di Juan Cuadrado: le folate offensive del colombiano sono un asso nella manica, un piano b da usare quando non è giornata. Nell’uno contro uno è formidabile, non trova degni rivali. E’ entrato nel mirino di molti top club europei, ma Montella non ha alcuna intenzione di mollare il suo esterno destro. Ma l’uomo chiave, per qualità, prestazioni e assist, è Borja Valero: è arrivato alla Fiorentina per pochi spiccioli. Un colpo di genio di Pradè, che sta facendo un lavoro straordinario a Firenze da due anni a questa parte. Il centrocampista spagnolo non molla un centimetro, prezioso in fase offensiva con la sua tecnica e sagacia, ma in qualche occasione veste i panni del falso interditore. E’ il perno di un trittico fatto tutto di qualità, con compagni di reparto come Pizarro e Aquilani. Il primo funge da vero playmaker, il secondo la mezzala perfetta per un centrocampo a tre. La vera forza della squadra è proprio questo reparto consolidato in estate dall’arrivo di Ambrosini, che ha messo a disposizione di Montella muscoli e esperienza infinita. L’unico errore della dirigenza viola è il non aver messo a sicuro la porta: troppe lacune per Neto, che non dà certezze al settore arretrato e spesso protagonista di errori banali. Nell’ultima giornata di campionato, la Fiorentina ha vinto una partita complicata a Verona contro il Chievo, grazie ad una spettacolare doppietta di Cuadrado. Una vittoria che dà continuità alla splendida prestazione contro la Juve, e che soprattutto porta la viola a ridosso della zona  Champions League, ora distante quattro punti. Una squadra da temere. Che può dire la propria fino alla fine del campionato. E con un Mario Gomez in più sognare in grande sarà ancor più lecito.

 

COME GIOCA – Montella imposta la sua Fiorentina con il 3-5-2. In porta l’incerto Neto. In difesa Roncaglia, Savic e Compper, squalificato Gonzalo, perno delle difesa, per la sfida contro il Napoli. Sulle corsie esterne Cuadrado e Pasqual, rispettivamente a destra e a sinistra. Al centro Aquilani, Pizarro e Borja Valero. In attacco la strana coppia Rossi-Joaquin. Lo spagnolo è tutt’altro che un attaccante, ma ha dimostrato di essere un grande professionista e di sapersi adattare ad ogni situazione. La chiave tattica della Fiorentina è a centrocampo, con la tecnica e la visione di gioco dei tre. In particolare, occhio a Borja Valero che può tirare fuori dal cilindro la giocata vincente da un momento all’altro. Gli esterni sono fondamentali per il gioco della viola: Cuadrado e Pasqual garantiscono una fase offensiva perfetta o quasi, meno quella difensiva, soprattutto il colombiano. Ma le sue cavalcate sull’out di destra potranno creare problemi dolorosi. Tutto in favore di Peppe Rossi: è tornato ad alti livelli dopo gli infortuni, la tripletta contro la Juventus non ha fatto altro che aumentare la sua voglia di rivalsa dopo i mesi trascorsi in infermeria. Il Napoli dovrà stare attento: è di fronte ad una partita complicata, soprattutto nell’atmosfera focosa del Franchi. Sarà importante chiudere gli spazi sulle corsie e limitare il raggio d’azione di Borja Valero. Le ripartenze veloci potrebbero mettere in difficoltà la difesa viola, non sempre attenta e precisa negli interventi. E con un Neto tutt’altro che saracinesca.

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