Garcia e Benítez, numeri da record: medie da ‘Ferrari’ e precedenti che sanno d’Europa

 

 

Rudi Garcia è alla prima stagione in Italia e non ha mai allenato lontano dalla Francia. Rafa Benitez è tornato dalle nostre parti tre anni dopo l’Inter e quell’addio sancito – paradossale ma vero, sottolinea Il Corriere dello Sport – dalla conquista del Mondiale per club. A trent’anni Benitez ha iniziato guidando il Real Madrid B, a trentasei e qualche mese Rudi Garcia ha esordito in Ligue 1, prima di andare a farsi le ossa a Digione. Tra i due corrono solo quattro anni di differenza ma sembrano molti di più, quasi un salto generazionale: lo spagnolo ha più esperienza internazionale e ha già messo in bacheca Champions, Mondiale per club, due Europa League e una Supercoppa Uefa; il francese ha fame e talento per imitarlo. Hanno però una cosa in comune: il campionato, finora, l’hanno vinto solo a casa loro. Garcia ha girato la Francia e ha vinto a Lilla, Benitez ha fatto il bis con il Valencia ma con Liverpool e Chelsea ha trionfato in Europa e non in Inghilterra. Cercano il primo acuto all’estero, inizieranno a giocarsi domani il primo posto.

La prima vittoria non si scorda mai, ma è sempre la prossima quella più importante. Se dovesse arrivare domani sera contro il Napoli, per Rudi Garcia vorrebbe dire tante cose: aver difeso il primato, intanto, e aver allungato su una diretta concorrente, portando a otto la striscia di successi consecutivi. Ci sono poi le statistiche e una cifra tonda che da sola racchiude il sogno di una notte scudetto che cade di venerdì: per Garcia la vittoria contro gli azzurri sarebbe la numero 200 in carriera restringendo il conteggio al solo campionato. Oltre alle 7 vittorie italiane, ci sono le 112 in Ligue 1 e le 44 in Ligue 2, più le 36 arrivate alla guida del Digione nell’arco di due stagioni nel campionato nazionale francese, l’equivalente della nostra Prima Divisione. E Benitez? Anche Rafa intravede all’orizzonte una cifra tonda, quella dei 300 successi in campionato: è fermo a 296 vittorie, tra Liga e Segunda Division, Premier League e Serie A. Le sue priorità, più che statistiche, sono pratiche: vincere all’Olimpico significherebbe prendersi il primato e costringere i giallorossi di Garcia al primo stop stagionale. Per farlo, deve riuscire a trovare crepe impercettibili nel muro giallorosso che finora ha concesso una sola rete, peraltro rivelatasi inutile ai fini del risultato finale, al Parma. Dovendo cercare una cifra tonda, ecco quella che Benitez può raggiungere domani sera: due reti per arrivare a quota 900 gol in campionato. Con una vittoria, infine, Rafa toccherebbe 1.050 punti in carriera calcolando sempre tre punti per la vittoria. Un piccolo artificio statistico necessario per confrontare le performance complessive dei due tecnici in carriera.

I NUMERI DI RUDI – Continuità è la parola chiave di Garcia: il 13 gennaio 2001 si è seduto per la prima volta in panchina da capo allenatore – quel giorno arrivò anche il primo successo (1-0 contro il Psg) – e da allora idealmente non si è più alzato. Nel senso che non è mai stato esonerato: quando ha lasciato un club, lo ha fatto perché aveva un’altra squadra pronta ad accoglierlo a braccia aperte. Sempre in sella dalla prima all’ultima giornata, con l’eccezione della stagione 2000-01, quando fu lui, appunto, a subentrare a Toshack dalla 23ª giornata. Ha “inventato” il Digione, partendo dalla terza serie, ha portato il Lilla al titolo, alzando anche la coppa di lega nello stesso anno, il 2011. Dal successo sul Psg all’esordio alla vittoria di San Siro con l’Inter: fanno 437 match di campionato e uno score di 199 vittorie (45,6%), 129 pareggi e 109 sconfitte. Garcia ha messo insieme 726 punti, con una media di 1,66 a partita. Le sue squadre hanno realizzato 650 reti incassandone 477, un rapporto gol fatti/subiti pari a 1,36: diciamo quasi 7 reti segnate ogni cinque subite. Il suo record in campionato è di 21 successi (su 38), con il Lilla, sia nell’anno del titolo, che in quello precedente e quello successivo: oggi è a un terzo del percorso. Il suo record di punti coincide con l’anno della conquista della Ligue 1: 76 per brindare al titolo.

I NUMERI DI RAFA – La carriera da allenatore di Benitez è partita otto anni prima ma è stata segnata da maggiore discontinuità: esoneri, due stagioni a riposo, ma anche ritorni trionfali in sella come quello di un anno fa al Chelsea, con la conquista dell’Europa League. Tornando al campionato, il tecnico spagnolo è a 609 panchine (più 2 spareggi persi con l’Extremadura nel 1998 99) con uno score di 296 vittorie (48,6%), 159 pareggi e 154 sconfitte. Le sue squadre hanno portato a casa 1.047 punti, applicando sempre la regola dei 3 punti a vittoria. In realtà, nelle prime due stagioni alla guida del Real Madrid B il successo ne valeva ancora 2: ce ne sarebbero da sottrarre 26 in tutto. A noi, però, interessava un dato confrontabile con quello di Garcia: la media è leggermente superiore a quella del francese, 1,71 punti a partita. Il totale delle reti segnate è di 898, quelle incassate sono 664: il rapporto gol fatti/subiti è 1,35, in linea con quello di Garcia, 7 gol siglati ogni 5 presi. Ha vinto due titoli con il Valencia ma i record di punti (86) e vittorie (25) li ha centrati con il Liverpool: secondo e terzo posto nel 2008-09 e nel 2005-06.

Più veloce che a Valencia, ma il gp di Spagna non c’entra nulla. Parliamo di Rafa Benitez, dei suoi due titoli di Liga vinti all’inizio degli anni Duemila – dimostrando che era possibile infrangere il duopolio Real-Barça – e della sua straordinaria partenza con il Napoli, alla seconda esperienza in Italia dopo i mesi vissuti al timone dell’Inter. Quando parliamo del Rafa più veloce di sempre facciamo riferimento alla sua attuale media che è di 2,71 punti a partita. La logica pallonara e le leggi della matematica suggeriscono che, sulla proiezione di 38 giornate, questa media è destinata ad essere ritoccata al ribasso di qualche decimale, tuttavia è uno straordinario punto di partenza. Nella sua miglior stagione al Liverpool, quella 2008-09 chiusa con un secondo posto a -4 dal Manchester United, la squadra di Benitez aveva viaggiato ad una media di 2,26 punti a partita. Molti, ma non sufficienti a vincere il titolo. A Valencia, negli anni del doppio trionfo in Liga (2002 e 2004), la sua formazione aveva viaggiato intorno ai due punti a partita di media: 1,97 e 2,03. C’è un buon margine da gestire, ricordando che un anno fa la Juve chiuse a quota 87, con 2,28 punti a partita. La media su sette giornate di campionato rapportata al passo tenuto per tutta una stagione dà solo un’indicazione. Volendo confrontare le partenze di Benitez nelle tre stagioni precedenti appena citate, viene fuori che dopo sette giornate lo spagnolo ha gli stessi punti del bis di Valencia, 6 più del 2001-02 (allora 3 vittorie e 4 pareggi) e un +2 rispetto alla miglior stagione al Liverpool (5 vittorie e 2 pareggi).

IL CONFRONTO – La partenza perfetta esiste, sette vittorie su sette. Rudi Garcia si gode la media tonda tonda dei 3 punti e fa i conti con il passato, in particolare con quel +16 rispetto alla stagione 2010-11, quella con il Lilla campione di Francia: allora ottenne 2 vittorie e 5 pareggi nelle prime sette giornate, poi alzò il ritmo fino a chiudere la stagione con una media di 2 punti a partita, in perfetta media inglese. In carriera, il passo in campionato di Garcia e Benitez è molto simile: 1,66 punti a partita per il francese, 1,71 per lo spagnolo. Rafa è penalizzato dall’aver disputato più partite e anche dai risultati poco brillanti nella prima parte della sua carriera. Qualche differenza in più, però, emerge nell’andamento della media-partita anno per anno: Garcia ha raggiunto una sola volta i 2 punti a gara e ha vinto il titolo, Benitez ha superato la soglia ideale della media inglese tre volte (e una quarta l’ha mancata per 3 centesimi…) ottenendo un primo, un secondo e un terzo posto.

STIMA – Intervistato dal Tg1, Rafa Benitez ieri ha espresso parole di stima nei confronti di Garcia: «E’ un allenatore molto intelligente che conosco bene. Quando ero a Liverpool ho giocato contro il suo Lilla ed è sempre difficile affrontare le sue squadre». Due i precedenti a cui fa riferimento Benitez, Europa League 2009-10: una vittoria per parte. Questa volta si ritrovano di fronte per il primo posto in classifica: «La Roma ha un vantaggio rispetto a noi: giocano solo una volta alla settimana, mentre noi abbiamo la Champions e questo conta molto. Da quando siamo tutti e due in Italia non abbiamo ancora avuto modo di scambiarci le nostre idee. La Roma è una squadra forte e pericolosa che ha trovato il suo giusto equilibrio. Sarà per il Napoli una partita difficile, anche se non non abbiamo paura di nessuno e se facciamo le cose come sappiamo possiamo battere chiunque».

 

 

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