Rafa Benitez ha rilasciato un’intervista a ‘Il Mattino’ parlando del Napoli a 360 gradi: della squadra, del mercato, del calcio italiano in generale, oltre che del suo rapporto con la città e con De Laurentiis. Inevitabile partire dalla sfida di venerdì sera contro la Roma. Uno scontro al vertice che il Napoli non vuole fallire. “Ma una cosa è il campionato e un’altra la Champions – avverte Benitez -. In Serie A ci sono tante partite e c’è una corsa basata sulla resistenza. Si vince alla fine, non venerdì. Se vinciamo noi non vuol dire che sono migliore io di Garcia, stessa cosa se vincono loro”.
Sui recuperi di Higuain, Albiol e Zuniga: “Sono fiducioso per qualcuno, ma non per tutti. Bisogna vedere le condizioni di ognuno”.
Su Rudi Garcia: “E’ un tecnico di massimo livello, siamo stati una settimana insieme a Valencia, ma sono sempre contrario a questi confronti tra gli allenatori per decidere chi è più bravo”.
Stadi chiusi e caso Balotelli – “Non possiamo far pagare a 60mila persone quello che combinano solo 200 tifosi. Negli stadi ci sono le tv a circuito chiuso per osservare i tifosi e individuare i resposanbili, in Inghilterra lo si fa da tempo e la polizia li espelle dal campo”. E’ precisa la posizione di Rafael Benitez sul modo per debellare i cori razzisti dagli stadi. Balotelli? “Noi abbiamo in rosa 24-25 giocatori ed è impossibile controllarli tutti. I calciatori fanno un qualcosa di speciale e ti aspetti da loro un messaggio sociale: qualcuno lo fa, altri non lo fanno”.
I segreti della preparazione – “Se ci alleniamo all’80% col pallone siamo sicuri che tutti faranno la stessa preparazione”. Benitez spiega così i perché di una preparazione basta qualsi esclusivamente sull’allenamento col pallone. “Noi – prosegue – dobbiamo allenare le gambe ma anche l’uomo, la persona. Soprattutto quando si giocano due partite a settimana se non hai un po’ di riposo guardi sempre allo stesso allenatore e lo stesso preparatore e ti stanchi”.
Sulla scelta di vivere a Castel Volturno: “L’albergo è a cinque metri dal centro sportivo e questo è un vantaggio, se devo andare in città ogni volta occorrono 50 minuti. Ma Napoli la sto vivendo: ho visto Palazzo Reale, il Cristo Velato e Napoli sotterranea”.
Il rapporto con De Laurentiis e la questione stadio – Amore a prima vista. Rafael Benitez spiega i motivi che l’hanno spinto ad accettare il Napoli. “A Londra, nella prima riunione, mi colpì l’energia di De Laurentiis, mentre Bigon e Chiavelli erano tranquilli. Questa differenza mi sembra positiva. Io al presidente gli dico sempre quello che penso e lui mi accontenta al 50 o all’80%. Lo stesso accade al contrario”.
Capitolo stadio. Benitez arriva da una realtà ben diversa: “Io che vengo dall’Inghilterra so che ogni squadra, dalla Premier alla Championship, ha un centro sportivo allo stadio di proprietà. Lo stadio e il merchandising fanno la differenza, le società che pagano più soldi vincono nove volte su dieci il campionato. Nel 99% dei casi le squadre che spendono di più vincono anche. Questa è una regola o quasi. Siamo ancora un po’ distanti con le big d’Europa, ma allo stesso modo dico che il mio Valencia, che in teoria non poteva competere con Real e Barcellona, comunque ha vinto”.
Capitolo mercato, da Cavani a Mascherano – “Cavani? Mi sembrava volesse andare via”. Benitez spiega la cessione del Matador. “Dissi ad Aurelio – prosegue – “che se fosse andato via avremmo dovuto essere sicuri di fare investimenti per migliorare la rosa e così è stato. De Sanctis? Abbiamo Rafael e dobbiamo prepararlo per il futuro. Quando Morgan è andato via c’è stata l’opportunità Reina e non potevamo non afferrarla.
Mercato in uscita, ma anche in entrata. L’obiettivo numero uno per gennaio è Javier Mascherano. “Ma io non ne parlo – precisa Benitez -. Il mio lavoro da oggi al 1° gennaio è lavorare con questa squadra e far crescere tutti. Mascherano non ho bisogno di seguirlo perché lo conosco benissimo. Sono contento per i giocatori che abbiamo in rosa, ma questo non vuol dire che non lavoriamo per il mercato”.
Obiettivo finale – Carico e determinato, sul finale di intervista Rafael Benitez snocciola quelli che saranno gli obiettivi finali di questo Napoli: “Dobbiamo essere sempre vicini alla perfezione per provare a vincere qualcosa. Il nostro messaggio è questo: essere forti negli anni come squadra e società. Non serve vincere una volta e basta, meglio essere cinque anni sempre ad alti livelli”.
A.I.
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