Se fossero stati due amici al bar a fare un dialogo del genere, probabilmente sarebbe stato tutto normale. Ma se certe affermazioni arrivano dalla bocca del padrino corleonese Totò Riina, di sicuro non possono passare inosservate. “La Juve è una bomba. Bisogna difendersi”, queste le parole (usate prima del match di domenica scorsa tra Juventus e Milan) che hanno preoccupato non poco i magistrati della Procura di Caltanissetta che hanno deciso di aprire un’indagine a carico dello stesso Riina e dei suoi familiari. Nonostante possano essere semplici parole di un tifoso milanista, la Procura nissena ha il timore che Riina, detenuto dal gennaio del 93 con la formula del carcere duro, possa essere ancora il burattinaio di “Cosa Nostra”. Inoltre c’è il rischio che Riina ed i suoi abbiano spostato le loro attenzioni in Svizzera e soprattutto in Salento dove vivono i suoi parenti, e dove ultimamente sono stati trovati in una spiagga vicino Lecce, ben 47 chili di tritolo.
Fonte: TuttoJuve.com
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