ESCLUSIVA – Vidigal: “L’Arsenal non inganni: sarà l’anno del Napoli. Col Livorno il mio ‘derby del cuore'”

 

di Gianluca Vitale

 

“Il Napoli è sicuramente la squadra che mi ha lasciato i ricordi più belli”. Con queste parole José Luís Vidigal, ex centrocampista che in Italia ha vestito anche le maglie di Udinese e Livorno, ricorda la propria esperienza in azzurro. “In Campania ho vissuto anni difficili – racconta in esclusiva a NapoliCalcioLive.comma la gente mi ha aiutato tantissimo ad integrarmi. Allora il calcio era diverso, così come la città. Società e colleghi mi furono vicini e anche grazie a loro posso dire di essermi trovato benissimo”.

‘DERBY DEL CUORE’ — Il forte legame con Napoli e le passate esperienze a Livorno: queste due componenti renderano la prossima di campionato una partita dalle grandi emozioni. “Ho molti amici in entrambe le città – rivela l’ex numero 8 azzurro – alcuni vengono a trovarmi in Portogallo e quando posso ricambio la cortesia. A Napoli ho vissuto anni intensi ed importanti anche per la famiglia, visto che i mie figli sono cresciuti prevalentemente in riva al Golfo. Livorno è stata una parentesi più breve ma altrettanto significativa: in amaranto ho disputato la Champions League e conosciuto tanta gente che mi vuole bene. Da lontano continuo a seguire le due squadre e spero che diano vita ad una bella sfida”.

ATTENTI AL ‘CARIOCA’ — Nella formazione allenata da Davide Nicola, uno su tutti, secondo Vidigal, sarà il giocatore da tenere d’occhio: Paulo Sérgio Betanin, meglio noto come Paulinho, soprannominato dai tifosi il ‘carioca labronico’. “Lo trovo molto migliorato e sono contento per lui”, ricorda l’ex compagno, che aggiunge: “Ai miei tempi ci frequentavamo parecchio, spesso e volentieri mangiava a casa mia. Un ragazzo umile, chiedeva tanti consigli. Davvero una persona perbene. Arrivò giovanissimo dal Brasile ed ebbe qualche difficoltà ad ambientarsi in una realtà così diversa. Sono felice che sia diventato un attaccante importante e, di conseguenza, un avversario che il Napoli dovrà temere. Fossi in Benítez lo farei marcare con attenzione perché è imprevedibile. Vedrete che disputerà un gran campionato ed aiuterà il Livorno a posizionarsi bene, nonostante la squadra sia appena tornata in A dopo tanti anni di assenza”.

SCELTA ‘TOSTA’ — Fino a poco tempo fa, a difendere i pali del Napoli c’era Morgan De Sanctis. Un addio, quello dell’ex Udinese, che non ha convinto pienamente Vidigal: “Difficile dire chi ci abbia guadagnato di più, se il Napoli o la Roma. Conosco Morgan da molto tempo, abbiamo giocato insieme tante partite e di sicuro i giallorossi hanno fatto un affare ad acquistarlo, per di più a quella cifra. Stiamo parlando di uno dei portieri più forti d’Europa nonché di una grande persona, per me un vero amico. Certo, per Reina parla il curriculum: ha vinto tantissimo, ha fatto ciò che tutti sappiamo e ancor oggi gioca ad altissimi livelli. D’altronde, se il Napoli sta procedendo in questo modo il merito è anche suo. Direi che entrambi stanno facendo benissimo e non possiamo far altro che complimentarci”.

AUGURI FABIO — Nell’album dei ricordi di José Luís, un altro ex compagno trova un posto speciale: è Fabio Pecchia, oggi vice di Rafa Benítez sulla panchina del Napoli. Nella nostra vita fare l’allenatore è una conseguenza naturale e Pecchia – osserva Vidigal – ha sempre avuto il calcio nel sangue: sin da quando lo conosco, infatti, vive per quello. Ragazzo di cultura, equilibrato, grande professionista; pur avendo condiviso con lui una sola stagione, posso dire che sarà una garanzia. Già allora amava tantissimo il Napoli e quindi nessuno più di lui poteva essere adatto al suo nuovo ruolo. Probabimente De Laurentiis lo sa e per questo l’ha scelto. Auguro a Fabio di fare grandi cose col Napoli. Gli faccio l’in bocca al lupo affinché riesca a realizzare da allenatore una carriera ancora migliore di quando calciava il pallone”.

‘MEMENTO AZZURRO’ — Non si costruiscono grattacieli senza solide fondamenta, ma anche il terreno in cui esse scaricano, a suo modo, deve essere ben strutturato. Per intenderci: “Giusto che il Napoli sia in cima alla classifica perché da quando c’è De Laurentiis ha lavorato benissimo, però – sottolinea Vidigal – non dimentichiamo che la Società di oggi è anche il frutto del lavoro che abbiamo svolto noi ieri. Al mio arrivo trovai una situazione di grande difficoltà e se alla fine la gente non si stancò, fu anche perché vide che davamo tutto la domenica. C’erano tanti problemi finanziari e non fu facile per nessuno, ma noi tenemmo alto l’onore della maglia fino all’ultimo. Purtroppo ci mancò la tranquillità che ogni squadra dovrebbe avere e così le cose precipitarono. Quel che posso dire è che abbiamo vissuto insieme un momento difficile e siamo stati bravi a fare cose importanti, anche se potevamo fare ancora meglio. Certo, non si è trattato del periodo migliore in assoluto, eppure a modo nostro abbiamo preso parte a qualcosa di storico che spesso, però, viene trascurato”.

L’ANNO BUONO — Mazzarri ha lasciato un’eredità ‘pesante’ (chiudere la stagione al secondo posto dietro l’armata Juve non è cosa da tutti) ed un gruppo consolidato che, se ben gestito, potrà portare a dei risultati esaltanti. Vidigal ne è certo: “Benitez è un tecnico esperto e che imposta le sue squadre in modo da farle vincere. Il passo falso con l’Arsenal, se così lo possiamo chiamare, non deve trarre in inganno: questo Napoli farà bene sia in campionato sia in Europa. È una questione di mentalità: nei giocatori vedo qualcosa di diverso, la voglia di vincere e al tempo stesso di stupire col bel gioco. Mazzarri a volte vinceva senza convincere, altre convinceva e basta. Ora, invece, mi sembra tutto migliorato. Con Higuaín c’è tanta qualità in avanti e sono sicuro che a fine stagione la gente di Napoli festeggerà un trofeo”.

NESSUNO COME TOTO’ — In chiusura Vidigal regala un curioso retroscena riguardante Antonio Di Natale. Un azzurro ‘mancato’, a suo dire, da sempre con lo sguardo proiettato al Napoli: “Parlava spesso di Napoli, tanto che pensavo avesse giocato anche lui nella Prima Squadra o almeno nelle Giovanili. E invece mi sbagliavo”. Un attaccante, Totò, come probabilmente non se ne vedranno più per parecchi anni: “Personalmente non ho mai incontrato un calciatore italiano che mi abbia convinto così tanto, qualcuno con la sua qualità e la sua tecnica. È stato un vero piacere giocare con lui ed un onore farlo con la maglia dell’Udinese. Ancor oggi, non vedo Udinese senza Di Natale. Spero che riporti nuovamene la squadra in Champions perché lo merita ed è l’unico a poterci riuscire. Se Insigne lo ricorda o può raggiungerlo? No – chiosa convinto il portoghese – sono diversi: Totò gioca più vicino alla porta, Lorenzo ama partire largo per cercare la conclusione. Bel giocatore, sarà importante per questo Napoli ma non credo possa arrivare a certi livelli”.

 

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