Secondo le informazioni riportate dal Corriere del Mezzogiorno, la situazione stadio può essere risolta solamente attraverso due modi differenti: l’alienazione o la concessione. Per quanto riguarda la prima possibilità la strada potrebbe risultare impervia, in quanto i tempi sono piuttosto lunghi considerato che il San Paolo non rientra nel piano dismissione e sulla struttura pende un vincolo in virtù del fatto che abbia più di 50 anni. Occorrerebbe, quindi, il lasciapassare della Soprintendenza, la valutazione dell’impianto e solo in ultimo la sua dismissione. La strada più semplice porterebbe, invece, alla concessione della struttura per 99 anni, aspettando un’alienazione che poi verrà. D’altronde un San Paolo senza Napoli non avrebbe senso e soprattutto il patron azzurro, a conoscenza dei grossi introiti che comporta uno stadio di proprietà, spinge affinché si possa giungere alla conclusione di questa intricata questione quanto prima. La cessione sarebbe un affare da entrambi i lati, considerando che il costo dell’impianto si aggira intorno ai 20-30 milioni di euro pagabili in più anni e che lo stadio di Fuorigrotta necessita di un rimodernamento, i cui costi non possono essere coperti dalle casse comunali.
S.U.
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