Di rientro nei campi da calcio dopo l’infortunio che lo ha tenuto costretto per sette mesi, Mimmo Criscito, napoletano in forza allo Zenit, parla alle colonne del Mattino anche della sfida tra la sua ex squadra, il Genoa, e quella la sua città, il Napoli: “Oggi il mio Zenit si gioca il titolo contro lo Spartak, Spalletti sa che voglio giocare: voglio vincere e poi godermi in tv la sfida di Marassi che ho provveduto a far registrare”.
BENITEZ E IL TURNOVER – “Non ho dubbi che questa sia l’unica strada per centellinare le forze: a certi livelli non ci sono alternative. Impossibile mantenere la giusta tensione e concentrazione quando si gioca a questi livelli ogni tre giorni. Martedì in Champions contro l’Austria Vienna anche noi faremo dei cambi rispetto a oggi. Impensabile che non riuscisse a battere il Sassuolo, mi ha davvero sorpreso il pareggio di mercoledì. Sarà un problema in più per il mio Genoa: gli azzurri non possono di certo sbagliare due gare di seguito. Poteva magari succedere due, tre anni fa di avere già la testa alla sfida con l’Arsenal. Ma non adesso: questo Napoli è una big a livello europeo con un allenatore che è un vero maestro nella gestione dell’organico. Impossibile vincere con 13-14 giocatori: bisogna far crescere tutto il gruppo. E il gruppo cresce se gioca.
GENOA-NAPOLI – È una squadra fantastica che lotterà per lo scudetto: ha una rosa di enorme qualità, neppure io credevo fosse così indolore riuscire a fare a meno di Cavani.
HAMSIK O HIGUAIN? – Banale. Io dico Lorenzo Insigne: ha personalità, parla con calma, sembra vivere le partite senza pressioni. Difficile vedergli sbagliare scelta, quasi impossibile scorgere nel suo sguardo un filo di emozione. Lui peraltro è cresciuto nel Napoli. Io invece ho fatto una scelta diversa: il club azzurro mi fece una proposta per entrare nel settore giovanile. Non era la società di ora, organizzata e proiettata nel futuro, ma quella che l’ha preceduta. Ho detto di no e ho scelto il Genoa. Che ora è nel mio cuore perché come Napoli, è casa mia.
MERCATO – Io al Milan sono solo voci. A San Pietroburgo sto bene. Io mi aspetto di rimanere ancora allo Zenit. Piuttosto sento voci che parlano di Witsel, il belga. A noi ha portato tanta qualità a centrocampo. Può essere l’uomo che potrebbe far fare il salto al Napoli. Anche se io me lo tengo ben stretto qui.
NAZIONALE – Devo riconquistarmi un posto con l’Italia, spero già contro l’Armenia al San Paolo. La rabbia per l’Europeo è passata: ora ho in testa solo il Brasile. Devo convincere Prandelli, lui non ha preclusioni nei miei confronti. Ritrovare la maglia dell’Italia non è una rivincita: è un obiettivo. Anche perché sono sicuro che appena me la ridaranno, non la perderò più. E io e Lorenzo ai Mondiali saremo l’orgoglio di Napoli”.
S.U.