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LA CHIAVE TATTICA – Altro che Fernandez, altro che Cannavaro: il vero problema del Napoli è altrove

 

 

 

di AntonioPapa (Twitter: @antoniopapapapa)

 

 

Niente drammi, please. Non sono due punti persi, non è un’occasione sprecata, non è l’umiliazione del secolo. Semplicemente il Sassuolo ne aveva di più, sia in termini di quella famosa “fame” sia soprattutto in termini tecnico-tattici. Non ci giriamo tanto attorno, ieri Di Francesco ha imbrigliato Rafa Benitez ben oltre il tanto bistrattato turn-over. Magari con i Behrami, i Zuniga e gli Albiol in campo si sarebbe vinto, magari no, chi può dirlo. Questione di uomini e ok, altrimenti non esisterebbero titolari e riserve; questione però anche di moduli e di schieramenti tattici. Furbo il tecnico del Sassuolo a trovare le giuste contromisure, un po’ meno Benitez nel non riuscire a metterci una pezza neanche in corsa. Ma il problema è a monte, in un mercato che ha lasciato una lacuna importante in termini numerici.

 

DIFESA INERME – Fernandez? No, poveraccio. Il Flaco non è propriamente un valtersamuel ma non è neanche così scarso come qualche superficiale analista vuole farci credere, forse per proteggere qualche “amico” che ieri è stato molto più indifendente e indifendibile. Ma non è neanche quello il problema: Cannavaro, per quanto attualmente inadatto alla difesa a quattro, paga lacune che vengono da più lontano. Troppo facile prendersela (solo) con la difesa quando prende gol, troppo semplice prendersela (solo) con l’attacco quando ne segna pochi. Il problema è in mezzo ed è tattico, più che tecnico. Nulla quaestio sul modulo di Benitez, semplicemente perfetto nell’interpretazione della gara, come dimostrato nelle uscite pre-Sassuolo.

 

ALLARME HAMSIK – Ecco quindi il fulcro della questione: Marek Hamsik. Calciatore insostituibile, al punto che la cosa si ritorce anche contro di lui quando incappa nelle proverbiali giornate storte. Il vero problema di questo Napoli è che non ha un vero sostituto di Hamsik, specialmente quando lo slovacco è in campo da spettatore non pagante. Va ribadito che il problema è più tattico che tecnico: ieri il Sassuolo aveva una densità spaventosa in mezzo al campo, con un uomo delegato più che altro ad inaridire la fonte del gioco azzurro. Era accaduto anche con l’Atalanta, ma per motivi diversi: Marek non c’era e al suo posto c’era Pandev, assolutamente inadeguato per quel ruolo. La soluzione è in casa e lo scorso anno Mazzarri l’ha utilizzata spesso e volentieri: Blerim Dzemaili. Con squadre che tendono a fare cerniera in mezzo al campo, Dzemaili schierato da terzo andava a dare manforte alla coppia di centrali, creando superiorità numerica e tecnica in entrambi i reparti. Un ruolo che lo stesso Hamsik interpreta alla perfezione assoluta, ma solo quando sta bene. In caso contrario il Napoli si affloscia come un castello di carte, ed è una cosa che non deve accadere. Mai. Specie contro le cosiddette “piccole”.

 

MERCATO AVARO – Come già accennato, l’errore va evidenziato nel mercato estivo. Per una questione numerica, non tanto di uomini. Behrami, Inler e Dzemaili hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione ma bastano per coprire due ruoli, non tre. Se ci mettiamo anche lo spazio da trequartista occupato da Hamsik ci ritroviamo con quattro uomini per tre posizioni, perché è ormai chiaro che né Pandev, né Callejon né Mertens possono interpretare quel copione, per come lo intende Benitez. Ci sarebbe Radosevic, ma se è così gli va data fiducia vera, non quella posticcia del 3-0 a 10 minuti dal termine. Altrimenti servirebbe (o meglio, sarebbe servito) un altro uomo lì in mezzo, per ridare fiato a Behrami e Hamsik e poter puntare su uno Dzemaili double-face. Il primo obiettivo per gennaio, quindi, è proprio quello di prendere un centrale. Non per sfiduciare gli attuali titolari, anzi per dargli manforte con una variante tattica in grado di far saltare anche le mura più protette. Ci pensi Benitez, ci pensi Bigon: se si traggono le giuste lezioni, anche le battute d’arresto possono rivelarsi preziose, a volte anche più delle vittorie in serie.

 

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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Antonio Papa

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