Il Napoli sbatte sul Sassuolo (1-1) nella quinta giornata di serie A eperde il primato. Il risultato, per certi versi, va addirittura stretto agli ospiti, che giocano una partita accorta nel primo tempo e quasi spavalda nella ripresa. Napoli avanti al 14′ con un siluro di Dzemaili che apre da fuori il muro alzato da Di Francesco. Cinque minuti dopo il pari di un incontenibile Zaza. Nella ripresa meglio gli ospiti che sfiorano il colpo grosso.
Di Francesco aveva avvertito: “A Napoli sarà rivoluzione”. E il campanello d’allarme, nascosto da pronostici unidirezionali che preconizzavano una sorta di sacrificio sportivo sull’altare del San Paolo, è suonato davvero. Dolce per il Sassuolo, che con sette facce nuove rimuove gli altrettanti schiaffoni ricevuti dall’Inter; detonante e stonato per la squadra di Benitez che non firma l’en plein delle sei vittorie consecutive e si schianta (con perdite) sul muro ospite. Lasciando per strada il primato e qualche certezza nella serata che non ti aspetti, contro il Sassuolo che non è il Milan – tanto meno il Borussia – ma fa decisamente meglio dei predecessori.
Il Napoli, che cambia 3/4 di difesa, piazza subito in vetrina il suo possesso palla ma non riesce nel primo quarto d’ora ad innescare le bocche da fuoco che tre giorni prima avevano terrorizzato e sepolto il Milan a San Siro. Il Sassuolo scava la trincea, ci resta nascosto dentro per evitare l’invasione e quando può mostra la faccia tosta in avanti. Il progetto di Di Francesco funziona ma dura fino a quando i campani non trovano la strategia per aprire la scatola: lavorare ai fianchi la diga bianca e sganciare il fuoco dalla distanza. Detto, fatto. E al 14’, quando Higuain lancia Mesto e Acerbi la rinvia fuori dalle barricate, arrivaDzemaili col cannone. Il tiro esce dal mortaio e brucia Pegolo. Scardinato il muro, il Napoli dovrebbe avere spalancata la via della vittoria e camminare sulle potenziali macerie, ma il Sassuolo, colpito, non è affondato perché la rivoluzione difensiva ordinata da Benitez lascia più di qualche dubbio e Zaza (prima di lui Biraghi) ci sguazza dentro. Taglio destra-sinistra, fuorigioco sbeffeggiato (Cannavaro segue ma subisce il movimento) e botta sotto l’incrocio dei pali (19’). Parità.
Quanto basta per svegliare il Napoli. La reazione è in linea con la mimetica indossata. PrimaHiguain con un pallonetto chissà quanto voluto, poi Mertens con l’artiglieria pesante,Pandev e Hamsik (due volte), ricordano al Sassuolo che non è il caso di alzarsi troppo. Zazanon sta a sentire e fa bene perché poco dopo (27’) Mesto deve intervenire sulla linea dopo l’ennesima dormita della difesa partenopea per respingere il tiro a botta sicura dell’attaccante ospite. Il rammarico è anche azzurro, però, quando Hamsik fa stropicciare gli occhi alla sua platea (avrebbe scelto un altro modo) e sbaglia un rigore in movimento che di solito segnerebbe bendato e legato con le catene. Il taccuino urla di gioia: sembra una di quelle battaglie navali incautamente abbozzate in gioventù tra i banchi e la sorpresa è che gioca, e rischia di far male, pure il Sassuolo. Che, organizzato con una difesa a cinque e col duo Zaza-Berardi deputato a togliere pure l’ombra a Inler e Dzemaili, mette nell’armadio gli scheletri di Reggio Emilia. Prova a tirarli fuori Mertens con un paio di accelerazioni mancine (Schelotto non lo tiene), ma l’ultimo squillo vero, dopo due tiri-appoggio di Inler, è roba di Kurtic che sfiora la traversa con Reina forse un po’ sorpreso.
Il riposo cambia tutto. Ma non come il Napoli vorrebbe perché il Sassuolo modifica lo status e passa da “arroccato” a “propositivo”. Basta superare la metà campo azzurra perché scatti l’allarme rosso. Zaza sembra il miglior Higuain, Biraghi come Hamsik; eppure la migliore occasione capita a Fernandez che, sugli sviluppi di un angolo, tira addosso a Pegolo. il pubblico del San Paolo (formato virtualmente dall’intera popolazione di Sassuolo più quella di 4-5 paesi limitrofi), cerca di sostenere la squadra di Benitez. Non basta perché a sinistraKurtic semina il panico, Fernandez se lo perde ancora e il Sassuolo sfiora il sorpasso (68′). La musica è sempre la stessa. Come l’urlo del San Paolo che non trova il seguito sperato nell’atteggiamento della squadra. Che ci prova, ma con una confusione lontana parente della furia organizzata con la quale il Napoli aveva attaccato la giugulare avversaria nell’ultimo mese. E allora ci pensa sempre lui, Kurtic, a spaventare Reina a una decina di minuti dalla fine e dopo gli ingressi di Callejon prima e Insigne poi. Lo scossone non arriva. E nella notte che doveva incoronare il Napoli, il Sassuolo (primo punto) trasforma l’incubo in una mezza favola ed esce a mani levate.
Higuain 5,5 – Fa specie solo scrivere l’insufficienza, ma nella serata che per molti doveva essere accompagnata dall’utilizzo del pallottoliere, lui resta ingolfato, in buona compagnia, nel trappolone preparato da Di Francesco. Parte forte con un paio di accelerazioni, poi pure lui diventa “claustrofobico” nelle maglie strette della difesa ospite. È un fuoriclasse ma quando la luce di Hamsik non fa le scintille e Pandev non è quello della scorsa stagione, si fa dura per il Pipita.
Mertens 6,5 – Lo sporadico assalto napoletano alla porta del Sassuolo ha la miccia nei suoi piedi. Le sue accelerazioni sono l’unica arma capace di strattonare gli ospiti. Con Inler e Dzemaili asfissiati dal pressing “bianco”, tocca a lui alzare la voce a sinistra. Schelotto non lo tiene e, soprattutto sul finire del primo tempo, fa vacillare il crocchio a difesa di Pegolo.
Hamsik 5,5 – Come Higuain. Dovrebbe essere il simbolo supremo della superiorità partenopea sul Sassuolo, ma oggi vive fuori partita. Arenato e spaesato nel muro bianco, ne viene ingoiato e sparisce ben presto dalla contesa. Forse stanco, dopo uno stellare avvio di stagione. Anche lui è un essere umano.
Fernandez 5 – La chance attesa arriva, ma lui non la prende al volo. Sbaglia molto. Morbido, e a tratti impacciato nei disimpegni, viene martorizzato da Kurtic che, specie nel secondo tempo, affonda dalle sue parti con una costanza disarmante. In difesa non è giornata. Potrebbe raddrizzare la serata dall’altra parte del campo: ha sui piedi il pallone del 2-1 ad inizio ripresa e lo regala a Pegolo. Che ringrazia. A differenza del pubblico partenopeo. Cannavaro non fa meglio.
Zaza 6,5 – Nel tempio che osanna Higuain, si prende di forza la vetrina della partita e ci stampa il marchio sopra. Fisico, tecnico e finalmente maturo si fa portavoce della rivoluzione Sassuolo quando al minuto 19, da posizione impossibile, piazza un missile tra i guanti di Reina e il montante. Un uragano.
Kurtic 6.5 – Il paventato bombardamento del Napoli non arriva e se in campo c’è un’arma potenzialmente letale, ce l’ha lui tra i piedi. Martella senza pietà sul binario sinistro e sfiora due volte il gol. Discesista libero, pietra miliare nell’impresa del Sassuolo
NAPOLI-SASSUOLO 1-1
Napoli (4-2-3-1): Reina 6; Mesto 5,5, Fernandez 5, Cannavaro 5,5, Armero 5; Inler 5, Dzemaili 6; Pandev 5 (16′ Callejon 5), Hamsik 5,5, Mertens 6,5 (30′ st Insigne 5,5) ; Higuain 5,5
A disp.: Rafael, Colombo, Albiol, Britos, Behrami, Radosevic, Uvini, Bariti, Zapata. All.: Benitez 5,5
Sassuolo (4-3-3): Pegolo 6,5; Antei 6 (Rossini 34′ st 6), Acerbi 6, Bianco 6; Longhi 6, Kurtic 6,5, Magnanelli 6, Laribi 6,5; Schelotto 6 (11′ st Marzorati 6), Zaza 6,5, Berardi 6 (39′ st Missiroli sv).
A disp.: Pomini, Rosati, Pucino, Masucci, Cribsah, Ziegler, Alexe, Floro Flores, Farias. All.: Di Francesco 6,5
Arbitro: Doveri
Marcatori: 14′ Dzemaili, 19′ Zaza
Ammoniti: Fernandez, Inler (N), Marzorati, Laribi (S)
Espulsi:
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