di Gianluca Vitale
Per la prima volta nella storia, Napoli e Sassuolo si sfidano in Serie A. Il turno infrasettimanale vede di fronte il secondo miglior attacco (la squadra di Benítez è a quota 11, prima l’Inter a 13) e quello più sterile (1 solo gol per gli uomini di Di Francesco, realizzato da Zaza contro il Livorno). Un vero e proprio testa-coda tra gli azzurri, a punteggio pieno dopo quattro giornate (impresa riuscita l’ultima volta nel lontano ’87-’88) e i nero-verdi che guardano dal basso della classifica ancora fermi a zero punti. Reduci dalla sonora sconfitta contro l’Inter (0-7), gli emiliani vantano la terza peggior difesa tra i maggiori campionati europei (solo Rayo Vallecano e Amburgo, rispettivamente con 16 e 17 reti subite, hanno fatto peggio finora); insomma, le statistiche sono nettamente a favore del Napoli, ma i numeri, si sa, da soli non bastano a decifrare una partita: “L’orgoglio non è un dettaglio, può essere un fattore” dichiara Andrea Malagoli, redattore sportivo di “Sassuolo Oggi”, contattato in esclusiva da NapoliCalcioLive.com per sapere come gli ospiti hanno preaparto questa delicata trasferta.
CHIAVE TATTITA — Tanto turnover per Benítez, sagacemente proiettato anche alla gara di sabato prossimo al “Marassi” e alla sfida Champions del 1 ottobre, non tranquillizza il Sassuolo: su di un campo dove è sempre difficilissimo fare risultato, l’atteggiamento sarà chiaramente guardingo: “La squadra si presenterà più chiusa – analizza Malagoli – cercheranno di restare bassi e di accorciare le linee tra i due centrali ed il centrocampo. L’idea è di colpire con decisione nelle ripartenze: meno palla a terra e più inserimenti da dietro”. Di Francesco è un allenatore testardo e cambierà poco, però pretenderà dai suoi il massimo impegno: “L’ambiente è molto demotivato, ma l’impressione generale è che dopo la tirata d’orecchie possano essere fatti dei passi in avanti. Il mister è stato così duro nelle ultime dichiarazioni che i giocatori saranno giocoforza più concentrati”. La novità più significativa sarà sicuramente l’esordio in Serie A di Berardi, al rientro dalle quattro giornate di squalifica comminategli sul finire della scorsa stagione: “Con Domenico sarà un’altra musica: è un gran portatore di palla, ama catalizzare il gioco e scambiare molto col centravanti per cercare la porta. La sua abilità peculiare è senza dubbio il dribbling: punta sempre l’uomo e spesso e volentieri riesce a saltarlo. La chiave sarà quindi lo scontro diretto tra lui ed il marcatore designato (probabilmente Mesto), che dovrà essere bravo ad impedirgli di accentrarsi e impensierire Reina dalla distanza. Occhio anche ai suoi calci piazzati”.
PROBABILE FORMAZIONE — Tra i pali rientrerà Gianluca Pegolo, tornato disponibile nel momento più delicato del Sassuolo: “Rosati ha deluso sin dalle prime uscite – commenta Malagoli – Pomini ha fatto il possibile ma ora toccherà all’ex Siena difendere la porta. Si prenderà le sue responsabilità e farà bene. Ha già dimostrato negli allenamenti di essere lui il titolare: ha qualità tecniche e caratteriali che ne faranno un punto di riferimento per i compagni”. Con Gazzola infortunato, la fascia destra verrà affidata a Marzorati; al centro previsto l’impiego del giovane Antei (classe ’92) accanto ad Acerbi, preferito al più esperto Bianco; a sinistra Ziegler. Centrocampo confermato in blocco: Kurtić – Magnanelli – Missiroli (quest’ultimo insidiato da Chibsah, che con la sua fisicità potrebbe tornare utile a gara in corso). In avanti il tridente formato da Schelotto, Zaza e Berardi (provato in questi giorni a sinistra, da dove potrà rientrare per cercare la porta). Possibile un cambio dell’ultim’ora, col al passaggio al 4-4-2 che vedrebbe Schelotto e Zigler sugli esterni, Bardi in supporto di Zaza e Longhi come terzino sinistro; fuori Marzorati e Missiroli, col primo sostituito da Antei, all’occorrenza spostato largo a destra.
Sassuolo (4-3-3): Pegolo; Marzorati, Antei, Acerbi, Ziegler; Missiroli, Magnanelli, Kurtić; Schelotto, Zaza, Berardi.
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