ESCLUSIVA – Varriale: “Stasera partita speciale per due ex Napoli. Ho un invito per Benítez ed un consiglio”

 

 

di Gianluca Vitale

 

Calcare l’erba del San Paolo non è mai un’emozione come le altre. Specialmente per chi con la maglia azzurra ha giocato ed addirittura esordito in Serie A. È questo il caso di Antonio Floro Flores, attaccante del Sassuolo che staserà sarà impegnato contro il ‘suo’ Napoli. Chi lo conosce bene sa infatti che per lui si tratterà di una partita speciale: “Non è la prima volta che torna qui da ex; anzi, solitamente quando si ripresenta fa sempre bene, ed ogni volta sente certamente un brivido”, dichiara in esclusiva a NapoliCalcioLive.com Antonio Varriale, ex responsabile scouting dell’SSC Napoli ed ex osservatore in Campania per la Juventus, oggi al Savoia.

FLORO IN CAMPO — “Putroppo quest’anno gioca in una squadra poco forte  – continua Varriale e di conseguenza anche il suo cammino personale sarà in salita, incontrerà delle difficoltà”. Non al meglio, con ogni probabilità Floro Flores lascerà il posto a Zaza, che con Berardi dovrebbe formare la coppia d’attacco. “Trovo assurdo che in una partita del genere Antonio non trovi spazio dal primo minuto. Se Di Francesco è intelligente, a prescindere dalle alternative a sua disposizione punterà tutto su di lui: anche se non al meglio, ha più motivazioni di tutti per fare bene. D’altronde, Zaza e Berrardi sono dei buoni giovani, ma in quanto tali non hanno molta esperienza. Spero che Floro giochi ma al tempo stesso che non ci faccia scherzi”. 

SASSUOLO ‘MADE IN NAPLES’ — Nel Sassuolo milita anche un altro ‘scugnizzo’, Raffaele Pucino. È l’ennesimo talento nostrano costretto ad emigrare per trovar fortuna. “Il tecnico lo tiene in considerazione e fa bene: è un ragazzo molto interessante. Nel 2005 giocava nel Napoli, poi la società lo lasciò andare e io lo portai a provare con la Juventus – rivela il noto osservatore . Dopo il vivaio azzurro ha militato in Eccellenza nell’Atletico Nola, successivamente a Varese ed oggi fa parte della rosa di Di Francesco. I nero-verdi, non me ne vogliano, attualmente hanno una squadra modesta e l’inserimento di un difensore come Raffaele potrebbe fargli bene. La sua carriera deve essere d’esempio: con i sacrifici si può tutto, anche arrivare in Serie A dopo che qualcuno non aveva creduto nelle tue potenzialità”.

LARGO AI GIOVANI — È incredibile che il Napoli abbia una Prima Squadra così forte ed un Settore Giovanile nel quale investe così poco, anzi pochissimo”. Ma Varriale non si ferma qui e lancia una ‘proposta’: Basterebbe un ‘Donadel’ in meno per investire invece su un ragazzo. Il bacino campano è il ‘Brasile d’Italia’, l’ho sempre detto; ma purtroppo viene trascurato: non si spende nulla e le ‘prime fasce’ puntualmente vanno a giocare fuori regione. Il discorso fu sbagliato a monte: Marino convinse il Presidente a non invetsire sui giovani, inculcandogli l’idea che si può impegnare anche lo stretto necessario, puntando su giocatori già formati così da risparmiare. Il DG portò certe convinzioni e da allora sono restate tali. Certo, da Ferlaino le cose sono migliorate, ma c’è ancora molto da fare”. A chi gli fa persente che dai fratelli Insigne a Tutino, negli ultimi anni la ‘scugnizzeria’ ha fatto passi da gigante, Varriale ribadisce con decisione: “Rappresentano delle eccezioni. Insieme ad altri colleghi ho visto tanti bravi giocatori andar via da Napoli senza che si battesse ciglio. Uno su tutti Immobile, che portai alla Juventus. Qui le strutture non esistono. Ci si allena nei centri che che fanno i prezzi più ‘particolari’, senza contare che siamo l’unica squadra di Serie A a non avere la sede in città ma in un albergo”.

SPERANZA RAFA — Eppure, adesso che a Napoli c’è Benítez, qualcosa sembra cambiato: Lo spagnolo ha portato una grande mentalità internazionale, il Napoli è stato fortunato. Non dimentichiamo che ha già fatto esordire Romano contro il Cesena ed il ragazzo è risultato il migliore in campo. Se De Laurentiis ascolterà i suoi consigli, potrà vincere il campionato e al tempo stesso tirare su un buon vivaio. Mi appello al tecnico affinché punti sempre più sui giovani interessanti, ce ne sono ogni anno ed è un peccato lasciarli andare. Forse con lui la società arriverà finalmente a capire l’importanza del lavoro di prospettiva. Come detto, basterebbe compare un titolare in meno ed investire 100 mila euro per costruire qualcosa di decente. Che poi, a dirla tutta, i soldi ci sono già: il ‘tesoretto’ di Cavani non è certo finito, si potrebbe usarlo per prendere allenatori bravi e creare una base da cui ripartire”.

 

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