Lorenzo Insigne è uno dei protagonisti del grande avvio di campionato del Napoli. Il ragazzo di Frattamaggiore gode della piena fiducia di Benitez, tanto che nelle gerarchie di squadra, sembra essere davanti a gente come Pandev e Mertens. Alla ‘Gazzetta dello Sport’ parla del suo momento e di quello del Napoli. Di seguito ecco l’intervista.
Napoli in testa alla classifica, il posto di titolare conquistato: che momento sta vivendo, Insigne?
“Bellissimo, sicuramente, per i risultati che ottenuti fin qui ottenuto sia in campionato sia in Champions. È importante, però, restare umili e seguire Benitez per continuare in questo modo. Cose che ripeto spesso anche a me stesso”.
Che cosa è cambiato per lei rispetto allo scorso anno?
“Giochiamo in modo diverso, con palla a terra, aggredendo alti per non far ripartire gli avversari. Benitez ci ha trasmesso la mentalità vincente ed io sento maggiore fiducia, gioco spesso titolare e questo mi aiuta molto a maturare. Se devo sacrificarmi in fase difensiva lo faccio con piacere”.
Dica la verità, un po’ era condizionato dalla presenza di Cavani, un opportunista in area di rigore?
“È stato il mio primo anno di A, fino a quel momento, Cavani l’avevo visto soltanto in tv. Lui vuole sempre fare gol, è nel suo Dna, mentre Higuain è diverso, gioca più per la squadra. È un grande campione, viene da un grande club. I suoi gol ci faranno ancora più grandi. Con lui, l’intesa è ottima, come con Callejon e Hamsik”.
Vincere a San Siro non è da tutti, avete vissuto una serata magica. Ma cosa ha detto a Reina prima del rigore di Balotelli?
“Gli ho detto di non muoversi, di restare in piedi, perché si sarebbe fermato prima della battuta. Mario mi ha sentito ed ha ribattuto dicendo che i miei consigli non servivano a niente, perché lui avrebbe segnato lo stesso. Gli è andata male, perché Reina è stato bravissimo, gli ho fatto i complimenti”.
Che sensazioni ha per questa stagione?
“Positive. Siamo tutti motivatissimi. Sia io che sono il più giovane sia i compagni che hanno vinto tanto. Personalmente, sono felice, ho esordito in Champions, segnando al San Paolo: non avrei potuto sognare di meglio”.
Sa che c’era Cesare Prandelli in tribuna? Il Mondiale brasiliano si avvicina e lei potrebbe fare parte della spedizione: ci sta pensando?
“È difficile non pensare alla Nazionale, soprattutto quando già fai parte dell’ambiente. Se dovessi andare in Brasile, vuol dire che avrò fatto una grande stagione col Napoli”.
Progetti futuri? Sembra destinato a vivere la carriera in azzurro, quello del Napoli, ovviamente.
“Io vorrei stare qui il più a lungo possibile, anzi a vita. Mi piace che il presidente mi consideri come il Totti del Napoli. Ho sempre sognato di indossare questa maglia ed ora che ce l’ho sulle spalle non ho alcuna intenzione di mollarla”.
Chiudiamo con una curiosità. Ama i tatuaggi, ha in mente il soggetto per il prossimo?
“Si tratta di una data: 16 maggio 2014, vorrei tatuarla sul braccio”.
A.I.
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