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Callejon: “Vogliamo vincere lo scudetto. Non è stato facile lasciare Madrid, ma ho fatto la scelta giusta. Ecco perchè ho scelto il numero 7”

Josè Maria Callejon, autentica rivelazione del nuovo Napoli targato Rafa Benitez, ha rilasciato una lunga intervista ad ‘Abc.es’:

Come le va la vita in Italia?

“All’inizio è stato complicato, lasci una città meravigliosa e la migliore squadra del mondo per una nuova esperienza fuori dal tuo paese. Napoli è una città di costa, con molto traffico e piccola, dove quasi tutti si conoscono,  non ha nulla a che vedere con Madrid. Dopo tre mesi però mi sono abituato a vivere qui, alla squadra ed ai miei compagni: oltretutto ho la fortuna di avere al mio fianco la mia compagna con sua figlia e questo mi sta aiutando molto”.

La sua fidanzata, Marta, è dai tempi di Barcellona la donna della sua vita, ormai sono quasi cinque anni. Presto le nozze?

“(sorride, ndr) Al momento preferisco aspettare, con tranquillità e pazienza tutto arriverà. Anche i figli”.

Ha provato già la migliore pizza del mondo?

“Devo dire che le pizze di qui sono veramente buonissime, ma ho mangiato pizze in molte parti di Spagna che erano allo stesso livello”.

Nostalgia del “suo” sud?

“Certo. Mi manca la famiglia, i miei amici e Motril. Soprattutto sento la nostalgia di mio fratello Juanmi che adesso gioca in Bolivia. Devo dire però che con il calore dei tifosi napoletani la distanza si fa più corta. Qui il calcio è religione. Non smettono mai di fermarti in strada per chiederti foto ed autografi, per abbracciarti ed incoraggiarti. Questo è un plus per un calciatore che gioca a Napoli”.

Dall’Italia si continua a veder male la situazione economica della Spagna?

“Mi fa male vedere amici e parenti preparati e con titoli di studio dover lavorare di notte in un bar per guadagnare qualcosa. Desidero e prego affinché il paese si rialzi presto. Noi calciatori abbiamo una vita economicamente florida ma non siamo in un mondo parallelo, anche noi cerchiamo di stare attenti in periodi come questo. Spendiamo meno, cerchiamo di risparmiare, non si può sapere cosa riserva il futuro. Voglio che i figli che avrò possano avere una buona vita, mi hanno insegnato che prevenire è meglio che curare. E faccio così”.

Perché ha deciso di lasciare il Real?

“Nonostante giocassi qualche minuto non lo facevo con costanza, la decisione comunque è stata dura. Ma è un salto in avanti per la mia carriera, anche se ho dovuto lasciare il club della mia vita, che sempre porterò nel cuore. Il mio amore per il calcio ha superato quello per il Real Madrid”.

Anche Benitez avrà influito sulla sua decisione

“Rafa mi ha chiamato varie volte, descrivendomi un progetto nuovo ma in un club che da anni si comportava egregiamente. Mi ha trasmesso fiducia e mi ha fatto capire che avrei avuto i minuti che stavo cercando. Avevo tante offerte, forse non avrei voluto lasciare la Spagna ma al momento posso dire di non essermi sbagliato”.

Un grande inizio, Napoli in testa dopo 23 anni e per lei un gol a partita

“E’ vero, dopo lo scudetto vinto da Maradona nel 1990 non eravamo mai stati primi in Serie A. Siamo un po’ sorpresi perché in Italia ci sono ottime squadre, ma il Napoli è da anni che lavora bene ed anche se il primo posto è effimero ci aiuta e tiene alto il morale”.

Non negherà che siete seri candidati al titolo…

“Sì, l’obiettivo è quello. Vincere il campionato. E’ chiaro che la Juve è la squadra da battere, sono i campioni. Ma lavoreremo per render loro dura la vita e provare ad arrivare a fine stagione con qualche possibilità per prenderci il titolo”.

Anche l’inizio in Champions è stato ottimo

“Siamo nel gruppo più difficile e la qualificazione sarà dura. Per noi sarà fondamentale vincere tutte al San Paolo, la vittoria contro il Borussia è stata fantastica, ma è solo un piccolo passo”.

Perché ha scelto il numero 7 a Napoli?

“Il 21, che avevo al Real, era occupato. Visto che Cavani aveva lasciato libero il 7 è stato un privilegio: è il numero di una leggenda del Real Madrid e di uno dei miei idoli: Raùl”.

E sul suo rapporto con Mourinho?

“Gli sarò sempre grato, mi ha permesso di tornare al club che mi ha cresciuto ma dove non ero riuscito a trovare la prima squadra, ha realizzato il mio sogno. Ho solo belle parole per lui”. 

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