Alle pagine de Il Mattino Fabio Cannavaro snocciola in esclusiva i suoi primi 40 anni di vita divisi tra calcio e famiglia, raccontando della sua buona stella in entrambi i casi e finendo inevitabilmente per parlare di Napoli e del Napoli: “Non mi posso lamentare. Cominciai con le partitine per strada e ho coronato il mio sogno di giocare al calcio ad alti livelli. Ringrazio la mia famiglia per avermi trasmesso valori importanti, ho avuto la fortuna di iniziare nelle giovanili azzurre e di arrivare in prima squadra nel Napoli; di conoscere il più forte giocatore di tutti i tempi, Maradona; di vincere tanto in carriera, un Mondiale, il Pallone d’Oro e il premio come migliore giocatore del mondo. E mi sono tolto la soddisfazione di sconfiggere tanti luoghi comuni- prosegue – il primo è quello che non potevo fare il difensore per via della statura e invece sono arrivato molto giovane in Nazionale. E pensare che il Milan mi scartò perché un dirigente mi considerava troppo basso. Ma nel calcio se ne dicono tante, ognuno la vede in un modo. Sacchi, ad esempio, disse che non avrei mai potuto giocare a zona in difesa ma solo a uomo. E Ancelotti mi vedeva terzino destro.
CAPITOLO ALLENATORE – Benitez ha dato sicuramente quel pizzico d’internazionalità in più al Napoli dopo gli anni di Mazzarri che in 3-4 anni ha raggiunto risultati straordinari sulla panchina azzurra. Il tecnico spagnolo ha grandi conoscenze, tanta esperienza e la squadra è partita molto bene vincendo le prime due partite. Ma è troppo presto per emettere giudizi.Al turnover credo fino a un certo punto. Secondo me ci sono quei sei-sette giocatori fondamentali che giocano sempre e quattro-cinque che invece si possono alternare tra le due competizioni.
CAMPIONATO E CHAMPIONS – La C. League è un grande appuntamento, il San Paolo regalerà emozioni uniche, come sempre. Il Borussia Dortmund è molto forte, gioca un bel calcio, sarà un avversario duro. Il girone è difficile, il Napoli non parte favorito ma deve scendere in campo sempre con la convinzione di poter dare fastidio a tutte. In campionato il discorso è diverso, la Juve parte sempre davanti a tutte perché ha vinto negli ultimi due anni e ha un grande progetto per il presente e il futuro. Ma subito dopo c’è il Napoli che potrà lottare per lo scudetto. E nella corsa ci metto anche Milan, Fiorentina e Roma senza tralasciare l’Inter che avrà il grande vantaggio di non giocare le coppe europee.
CAPITOLO ROSA – Hamsik è un giocatore fortissimo e il mio giudizio non è condizionato dal fatto che è partito con quattro gol ed è il capocannoniere ma per il contributo che dà alla squadra. Con Higuain ho giocato tre anni nel Real Madrid, arrivò che era un ragazzino e subito mi colpì per le sue qualità. Non sembra veloce e non sembra elegante, invece è velocissimo nei movimenti e soprattutto è efficacissimo, un attaccante straordinario anche se totalmente diverso rispetto a Cavani.
S.U.
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