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di Gianluca Vitale
Segnatevi questo nome: Ufuk Pirbudak. No, non è uno scioglilingua, ma uno dei possibili nuovi talenti del Campionato Italiano. La sua avventura nel Bel Paese è appena iniziata: i primi di agosto Pirbudak sbarca a Milano con un volo diretto da Parigi ed una borsa, quella del PSG, carica di sogni. Avete capito bene: il Paris Saint-Germain. Centrocampista classe ’95 tutto estro e fantasia, il suo passato nelle Giovanili Under-15, U-16, U-17, U-18 e U-19 del neo-club di Cavani e Lavezzi parla da solo. Tecnica sopraffina e tante ottime prestazioni hanno attirato in poco tempo i procuratori italiani, che già prevedono per lui un futuro roseo nel calcio che conta. Ma nella vita, si sa, si prosegue per gradi. E Ufuk sembra averlo capito: “Mio padre ha giocato per anni in Süper Lig (la Serie A Turca, ndr) e mi ha inculcato la cultura del sacrificio – dichiara in esclusiva a NapoliCalcioLive.com – sono qui per mettermi in gioco. Devo ringraziare la Castellana, la prima squadra ad avermi dato spazio per allenarmi in attesa di una sistemazione. L’Italia è un trampolino di lancio importantissimo, mi piacerebbe ripercorre almeno un quarto delle orme di Platini, Zidane o Djorkaeff”.
I CONTATTI COL NAPOLI ― Il Napoli sembra essersi già interessato al ragazzo, avviando contatti con i due osservatori Antonio Esposito e Antonio Boscia, collaboratori dell’intermediario internazionale Miriam Peruzzi (clicca qui per rileggere l’intervista esclusiva). Ai nostri microfoni Esposito e Boscia confermano: “Abbiamo avuto uno scambio di informazioni via mail per un eventuale provino ed attendiamo risposta. Non sappiamo come evolverà la cosa; al momento il nostro assistito è in prova al Genoa grazie al Resp. del Settore Giovanile, Michele Sbravati e al D.S. della Primavera, Francesco Bega, quindi preferiamo non aggiungere altro: il Grifone ha la precedenza. Possiamo solo dire d’aver ricevuto grande disponibilità da tante squadre di diverse divisioni: dalla Castellana all’Avezzano, dimostratasi Società molto più professionale di altre di categoria superiore, alla Juve Stabia e il Lanciano, che ha dovuto rinunciare per motivi di spazio. Siamo stati inoltre contattati da un terzo club di Serie A, al quale però, per correttezza, abbiamo deciso di non replicare. Incrociamo le dita per il futuro di Ufuk. Il suo ingaggio potrebbe aprire la strada a nuove iniziative e al trasferimento in Italia di altri giocatori, alcuni provenienti dall’Inghilterra”.
POCHO ‘GALEOTTO’ ― Nato e cresciuto Oltralpe, Pirbudak ha vestito la maglia della Nazionale U-17 del paese d’origine della sua famiglia, cui resta tutt’oggi molto legato: “So di dovere tanto alla Francia, ma mi sento turco dentro. Se oggi sono qui, in fondo, lo devo soprattutto ai miei”. A Parigi ha avuto la fortuna di conoscere colleghi di altissimo livello, non ultimo Ezequiel Lavezzi, suo idolo: “L’ho visto allenarsi ed è un fenomeno! Come hanno fatto a venderlo? Da piccolo ho potuto ammirare Ronaldinho al ‘Camp des Loges’ (il centro sportivo del PSG, ndr): era da allora che non vedevo uno così. Gli ho parlato, mi ha aiutato a capire alcune cose del calcio italiano: da noi è tutto diverso, qui siete molto più aggressivi. Spero di visitare presto Napoli, il Pocho me ne ha parlato benissimo“.
IL SOGNO NEL CASSETTO ― Abile nel saltare l’uomo e preciso sui calci piazzati, Pirbudak ha doti fisiche importanti (182 cm di altezza per 67 kg e capacità di calciare indifferentemente con entrambi i piedi, ndr); caratteristiche che ricordano da vicino quelle del suo modello: “Javier Pastore. Il ruolo è diverso: io sono mezzala o centrocampista centrale, ma mi riconosco in lui per movenze, anche se qualcuno mi paragona di più a Verratti”. Proprio di Verratti, nelle sue speranze più nascoste, vorrebbe prendere il posto, ma con la maglia del Napoli: “So che lo cercavano, poi è andato al PSG. Potrei ‘sostituirlo’ io, visto che giochiamo nello stesso ruolo e sono più veloce (ride, ndr). Scherzi a parte, ho molti amici e sento spesso parlare del Napoli. Conosco ad esempio Saphir Taïder dell’Inter e suo fratello Nabil, che gioca in Slovenia. Entrambi mi descrivono l’Italia come un posto magnifico in cui crescere e Inter, Genoa e Napoli come tre delle realtà più grandi – continua Ufuk – gli ho risposto con un sorriso perché in Francia l’Inter e la Juve non riscuotono troppa simpatia, e gli ho anche promesso che, a prescindere dalla squadra, cercherò di fare gol al Milan: è il mio sogno. Per il momento – ribadisce – spero di restare in Liguria almeno fino al derby con la Sampdoria. La cultura dei gemellaggi tra tifosi mi piace molto. Qui si sta davvero bene; e se lo dico io che sono pignolo come un francese – conclude – potete crederci (ride, ndr)“.
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