di Antonio Izzo
La nuova stagione calcistica è iniziata bene per il Napoli che finora in campionato ha messo a segno due vittorie su due. In attesa dell’inizio della Champions, in casa azzurra si guarda anche alla nuova manifestazione per la Primavera, la Youth League, che consentirà ai ragazzi di Saurini di misurarsi sul palcoscenico europeo. Sarà questa un’occasione ulteriore di crescita per la ‘cantera’ azzurra e per mettere in mostra i nuovi gioiellini di casa come Tutino, Romano e Palmiero. Per saperne di più, Napolicalciolive.com ha chiesto un parere a Massimo Tanzillo, direttore di ‘generazioneditalenti.com’ e fondatore di ‘X10 Scouting’, nonché organizzatore del meeting per osservatori e scouting del 12 ottobre previsto a Roma (CLICCA PER SAPERNE DI PIU’). Con lui abbiamo cercato di capire anche chi saranno i nomi dei giovani, più o meno conosciuti, che si metteranno in luce quest’anno in serie A e nel panorama internazionale.
Massimo, quali saranno i giovani emergenti nel campionato di serie A di quest’anno?
Anzitutto Berardi del Sassuolo, adesso per metà della Juve, anche se si tratta di un nome non completamente nuovo e già sui taccuini degli addetti ai lavori. Se dovessi fare il nome nuovo di uno straniero, bisognerà guardare in casa Udine: sappiamo come i friulani siano i numeri uno in Italia a scoprire ragazzi realmente sconosciuti, addirittura anche agli addetti ai lavori. Mi balza alla mente anche il difensore croato della Roma, Jedvaj, classe ’95: l’ho visto in azione, è davvero molto promettente e potrebbe ripercorrere le orme di Marquinhos.
In Serie A sono arrivati due giovani come Centurion e Wallace, accostati al Napoli nel corso del calciomercato: gli azzurri hanno perso due occasioni?
Non sono due occasioni perse perché sono due ruoli in cui il Napoli è abbastanza coperto. Wallace è il classico terzino sudamericano, molto bravo ad offendere, ma avrà bisogno di un periodo di ambientamento in Italia come capita un po’ agli esterni capaci di saltare l’uomo. Credo che sia uno di quei giocatori che nel tempo possa cambiare ruolo. Per quanto riguarda Centurion è un ’93 e non sarebbe stato subito utilizzabile per una stagione di grandi impegni come quella del Napoli. Chissà che in futuro, una volta superata la fase di ambientamento, non possa comunque arrivare in azzurro visti gli ottimi rapporti tra Genoa e Napoli.
Il Napoli ha preso un altro giovane come Zapata, pagandolo 7,5 mln: un investimento troppo oneroso per il colombiano?
Stravedo per lui, è un ragazzo dalla forza fisica straordinaria e non così scarso dal punto di vista tecnico-tattico come riportato da qualcuno. Ovviamente, come tutti i sudamericani giovani, ha da adattarsi, e la gestione del calciatore sarà la principale chiare di volta per il suo successo. Ricordiamo il precedente poco felice di Vargas con Mazzarri: certe cose possono influire sul rendimento e sul futuro dei ragazzi. Il prezzo di Zapata forse è leggermente aumentato anche per la situazione del contratto del Sassuolo; poi è chiaro che, quando di fronte si ha una squadra con un bel portafoglio come il Napoli, i prezzi lievitano. Quest’anno credo che gli azzurri abbiano pagato qualcosina in più un po’ per tutti gli acquisti che hanno effettuato.
Quanto influiscono gli agenti di calciatori su questo tipo di operazioni?
Parlando in generale, senza riferirsi ad alcun caso particolare, i procuratori possono indirizzare un giocatore verso una meta piuttosto che un’altra anche solo per un discorso economico. Questo fa parte, come tutti i lavori, della professionalità della persona: non bisogna criminalizzare una categoria intera per il brutto lavoro di qualcuno. In merito a Zapata solo i protagonisti della trattativa possono sapere che tipo di accordo sia stato trovato tra Sassuolo e Napoli.
Per la Primavera del Napoli parte la Youth League: quanto può essere importante questo torneo per la crescita strutturale e generale della ‘cantera’ azzurra?
Molto importante, perché finalmente questi ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi su palcoscenici internazionali invece che restare solo nei bistrattati campetti di periferia che, a livello giovanile, abbiamo in Italia. In altri campionati europei la tendenza è di far giocare i giovani già nelle prime squadre a differenza di quanto avviene qui dove, dopo il settore giovanile, vengono girati in campetti di Serie C e B. Il Napoli di Saurini è un gradino sotto le altre nella competizione, perché il mercato poteva essere migliore, fermo restando che c’è un gruppo di ’96 davvero importante, di cui cito Tutino, Romano e Palmiero.
A proposito di Romano e Palmiero: che tipo di giocatori sono?
Sono due centrocampisti meno offensivi di Tutino anche se non disdegano la conclusione a rete. Palmiero l’anno scorso ha avuto molto più spazio rispetto a Romano sia per caratteristiche tecniche sia perché si adattava meglio ad avere qualche chance in più in mezzo ai ’94 e ’95 di Saurini. Entrambi abbinano una discreta tecnica ad una struttura fisica notevole oltre che alla personalità.
Romano viene definito il “piccolo Gerrard partenopeo”: nei dovuti limiti, paragone giusto per caratteristiche?
Odio fare paragoni, è controproducente soprattutto per i ragazzi. La tipologia di Romano è quella del centrocampista totale, moderno, che sa sia offendere che difendere.
Come dicevi tu, la tendenza delle squadre è di mandare alcuni giovani a ‘farsi le ossa’: ma qualcuno in prima squadra avrebbe meritato qualche chance in più? Ad esempio Novothny?
Per quanto riguarda l’ungherese credo sia stata positiva la scelta di mandarlo a giocare tra i grandi piuttosto che rimanere un altro anno in Primavera; sono invece contento della gestione di Radosevic che ha avuto fiducia e fa parte dei quattro di centrocampo di Benitez. Insieme a Kovacic e Halilovic, Josip è uno di quelli che può arrivare nel calcio che conta. Per Maiello mi è dispiaciuto che, nonostante abbia giocato e segnato a Crotone, non abbia avuto la possibilità di mettersi a disposizione di Benitez. Poi cito alcuni del gruppo dello scorso anno: Nicolao che ha buone possibilità di carriera, vista anche la poca presenza di terzini ad alto livello in Italia; Roberto Insigne, alle prese con un anno davvero molto importante per lui; Ciano che ha trovato una sua dimensione lontano da Napoli ed è giusto che non sia rimasto, sarebbe stato un anno perso!
Per concludere: quale sarà il nome di giovane emergente guardando il panorama internazionale?
Guardando in Sudamerica dico Victor Andrade: rispetto ad altri brasiliani che hanno avuto tempo per crescere, prima di approdare in un grande club, è già rientrato nella stessa operazione che ha portato Neymar al Barcellona, club che ha un’opzione su di lui. Si candida ad essere una nuova stella del calcio brasiliano anche se a mio avviso non dovrebbe essere portato subito in Europa, in modo da consentirgli un ulteriore periodo di maturazione.
Un nome in Europa?
Resto in Italia e dico Keita e Tounkara della Lazio che sono sotto la procura di Marchiore. Già l’anno scorso hanno spostato gli equilibri nei finali di gara disputati, consentendo alla primavera biancoceleste di vincere diverse partite.
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