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Figlio dell’ex C.T. della Nazionale, ma soprattutto noto procuratore dall’occhio lungo quando si tratta di riconoscere un talento. Ai microfoni de ‘Il Mattino’, Davide Lippi analizza così il momento del Napoli e di Hamšík in particolare:
Marek è il top player della serie A?
«Assolutamente. Già quando giocava nel Brescia le sue qualità erano evidenti, nel Napoli è cresciuto molto, è un centrocampista completo, sposta gli equilibri, ha tecnica, virtù tattiche e segna con incredibile continuità».
Il Napoli lo ha acquistato nell’estate del 2007 per 5.5 milioni: un colpo di mercato clamoroso?
«Straordinario. Bisogna dare atto a Pierpaolo Marino, di aver piazzato un colpo notevole, soffiando un talento del genere ad altri club distratti, evidentemente. È molto bello vedere come Hamsik abbia sposato in pieno il progetto Napoli, diventandone simbolo e leader. Credo davvero che rimarrà ancora molti anni in azzurro».
Quale è la sua valutazione di mercato, attualmente?
«Difficile sbilanciarsi in cifre, è il mercato che fa le valutazioni. Se per Bale il Real Madrid ha pagato 103 milioni è chiaro che Hamsik non vale meno della metà. Tuttavia Bale non vale tutti quei soldi, quindi immagino che De Laurentiis non accetti proprio di sedersi a parlare di Hamsik per meno di 40 milioni. Credo però che se lo terrà stretto a lungo».
Il rinnovo recente del contratto sino al 2018 è, in effetti, la dimostrazione.
«Il presidente ha fatto bene a rinnovarglielo in pieno mercato, mostrando fiducia e attenzione per la sua posizione. Hamsik è anche il capitano del Napoli, si avvia a diventare una bandiera degli azzurri, è un campione assoluto, di prima fascia, un giocatore universale».
Può arrivare ai livelli di mercato di Gerrard e Lampard?
«Tecnicamente li ha già raggiunti. Probabilmente non è riconosciuto stella di prima grandezza a livello internazionale perché fa parte di una nazionale, la Slovacchia, obiettivamente meno forte rispetto a quella inglese».
I vari Ronaldo, Messi e Iniesta sono distanti, dunque?
«Hamsik può giustamente ambire al Pallone d’Oro per le capacità tecniche. Dovrebbe imporsi a livello internazionale per potersi davvero candidare alla vittoria. Dipende anche dalle sorti del Napoli, dunque. Solo vincendo una Champions Marek può pensare di conquistare un trofeo così ambito».