di AntonioPapa (Twitter: @antoniopapapapa)
Ok, l’impresa a cui è chiamata la Dea Bendata è ardua. Ardua, ma non impossibile. Il rischio di un gruppo monstre è concreto e spaventa, ma non è una certezza. E poi non dimentichiamo cosa accadde due anni fa. Il girone della morte, pianti e strepiti, poi un Napoli molto più debole di questo qui fece piazza (quasi) pulita e si qualificò insperatamente ai gironi. Insomma, tutto può succedere, addirittura può andar meglio che a Juve e Milan. Analizzando le fasce nel dettaglio, infatti, si scopre che l’urna può essere anche più benevola del previsto.
PRIMA FASCIA – Non c’è neanche bisogno di rimarcarlo: qui si rischia la batosta. Bayern e Barça affascinanti ma proibitive, Real, United e Chelsea (magari, sarebbe una bella rivincita) difficilissime ma non impossibili. Cinque su otto, una probabilità di farsi male più alta del 50%. Ma dietro c’è il materasso: Arsenal e Porto le abbiamo già viste all’opera, sono tutt’altro che imbattibili. Per non parlare del Benfica che è addirittura una spanna dietro. Insomma, fra grande fascino e sfide abbordabili, comunque vada sarà un successo.
SECONDA FASCIA – Qui il cerchio si stringe intorno a un solo nome, che pure – per tanti motivi – sarebbe bello da pescare. Cavani, Lavezzi, Verratti, Ibra. In un solo acronimo il PSG, l’unico vero spauracchio di questo roster di squadre. Una su sei, dato che Juve e Milan non si possono beccare. Dietro c’è l’Atletico che può dar fastidio, qualche preoccupazione destano anche Shakhtar e Marsiglia, qualcuna in meno Schalke e CSKA. Ma la sensazione è che il Napoli se la possa giocare a viso aperto con tutte. Forse anche col Paris Saint Germain.
TERZA FASCIA – Qui forse ci sono le note più dolenti. Il Manchester City di Pellegrini è sicuramente più maturo di quello che fu liquidato due anni fa da Mazzarri e dal Bayern, ma come tutte le squadre di nuova gestione rappresenta una grande incognita. Andrebbe sicuramente peggio beccando il Borussia Dortmund finalista lo scorso anno, con un Goetze in meno ma con un Aubameyang in più. Una squadra del genere in terza fascia è un insulto al passato recente, ma la matematica non è un’opinione. E quindi, proprio per questo, due su otto non è una percentuale scandalosa. Il resto si può battere, certo che ritrovarsi una fra Zenit, Leverkusen e Galatasaray in un girone con Barça e PSG non sarebbe propriamente una passeggiata. Ampiamente alla portata Ajax e Basilea, l’Olympiakos sarebbe un sogno.
IL MEGLIO E IL PEGGIO – In pratica è un sorteggio che può rivelarsi disastroso o estremamente positivo, dipenderà tutto dall’urna. Un girone con una delle cinque top, col PSG e con Borussia/City sarebbe una catastrofe, ma allo stesso modo un gruppo con Benfica, CSKA e Olympiacos si passerebbe ad occhi chiusi. O chissà, magari il destino potrebbe affibbiare agli azzurri Arsenal, PSG e Galatasaray, per motivi diversi tre “vecchie conoscenze” di quest’estate. Il tutto sempre al condizionale, ci mancherebbe: il calcio non è una scienza e nessuno è vincitore o sconfitto in partenza. Perché va bene il caso, ma poi ognuno è artefice della propria fortuna.
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