ESCLUSIVA – Di Carlo: “Ecco come si batte il Chievo. Non bastano tanti milioni spesi, la Juve…”

 

di Mario D’Amiano

 

Smaltita la gioia post Bologna, in casa Napoli è ora di pensare ai prossimi impegni: la sfida con il Chievo si avvicina. I clivensi sono una delle tante bestie nere che nelle recenti stagioni hanno messo in difficoltà i partenopei. L’anno scorso, la sfida del Bentegodi si chiuse con un netto quanto imbarazzante 2 a 0 a favore dei padroni di casa. Tuttavia, sfatato il tabù Bologna, Benitez proverà a vincere anche contro i veronesi. A pochi giorni dal match, per conoscere pregi e difetti del Chievo, NapoliCalcioLive.com ha contattato in esclusiva Domenico Di Carlo, ex allenatore clivense.

 

Quale sarà la chiave tattica della partita? A quale calciatore deve prestare maggior attenzione il Napoli?

Chievo e Napoli sono due squadre che stanno bene. Sarà una partita molto equilibrata nonostante il tasso tecnico del Napoli sia nettamente superiore. Il Chievo è un osso duro per mentalità e qualità nei singoli. Vincere con il Chievo non è facile, il Napoli dovrà giocare al di sopra delle proprie possibilità dando il 110%. Solo così potrà sperare di vincere in un campo ostico.

Il Chievo si è rinforzato in questa sessione di mercato? Cosa pensa del nuovo allenatore?

La squadra giocherà con un modulo nuovo rispetto all’anno scorso e avrà nuovi stimoli. Logicamente la differenza la fa il gruppo, che deve correre e aiutarsi. Ci sono calciatori molto bravi come Thereau, Pellissier, Paloschi, Hetemaj e Rigoni. Sono giocatori che possono fare molto male al Napoli.

Alla luce del mercato svolto fino ad ora, il Napoli è alla pari con la Juve o manca ancora qualcosa?

Non bastano i tanti milioni spesi per raggiungere la Juve, ma dipende da come si lavora sul campo. La società ha fatto dei sacrifici acquistando calciatori importanti, ma i bianconeri sono ancora più forti tecnicamente. La Juve è ancora avvantaggiata su tutti per il tricolore. L’anno scorso gli azzurri arrivarono secondi e quest’anno avranno un nuovo allenatore con una mentalità diversa. Benitez vuole un gioco più aggressivo volto a recuperare la palla il prima possibile. Il Napoli dovrà cercare di confermare il secondo posto, ma sarà molto difficile fare di più. Molto dipende anche dalla Champions League, che porta via energie, e da quanti ricambi avranno le due squadre. Anche per la Juve sarà difficile riconfermarsi.

Higuain può far dimenticare Cavani?

Cavani è stato un giocatore determinante per i partenopei. Ha fatto sì che il Napoli arrivasse in Champions e avesse dei grandi risultati come il secondo posto dello scorso anno. Il Napoli ha dato tanto a Cavani così come Cavani ha dato tanto al Napoli. La società sta lavorando molto bene e migliora anno dopo anno. I calciatori che sono arrivati porteranno grandi vantaggi inizialmente, tuttavia fra 2 o 3 mesi si potranno tirare le somme.

Benitez ha detto che Hamsik può adattarsi anche come centrocampista. Secondo lei il Napoli sta bene a centrocampo o serve un nuovo regista?

In questo momento Inler e Behrami hanno le caratteristiche che richiede Benitez. Per quanto concerne Hamsik, lo slovacco può essere condiderato un giocatore di manovra per la sua  intelligenza calcistica. Per questo può giocare in diversi ruoli. Dipende molto dal gioco che vuole fare Benitez: se vuole un calciatore che faccia girare la squadra, o adatta Hamsik o cerca altri acquisti. Altrimenti, ci sono buoni elementi in rosa quali Behrami, Inler e Dzemaili.

Cosa pensa di Benitez?

Per ora è presto per parlarne. Il Napoli ha vinto la prima giornata di campionato contro un Bologna meno in forma. Gli azzurri volevano mostrare un gran gioco ai propri tifosi e avevano anche più motivazioni. Mazzarri ha fatto un grande lavoro a Napoli. La società non è rimasta a guardare e ha preso un allenatore di grande esperienza. Adesso Benitez deve lavorare sul campo e cercherà di migliorare il piazzamento della scorsa stagione, anche se c’è da battere la Juve.

Quale squadra sarà la sorpresa del campionato?

Ci sono diverse squadre. La Roma vuole rifarsi dopo la scorsa stagione, mentre la Lazio cercherà di riconfermarsi. L’Udinese potrebbe essere la squadra che può fare qualcosa in più. Infine, c’è anche la Fiorentina, ma molto dipende dagli impegni in Europa League.

Cosa non è andato bene nella sua ultima esperienza con il Chievo?

Purtroppo facemmo un filotto di 5 sconfitte e il presidente decise di esonerarmi. All’inizio vincemmo con il Bologna ma, essendo in pieno mercato, qualche calciatore non era concentrato e perdemmo molte partite. La squadra, però, aveva sempre giocato bene, ma contro il Palermo perdemmo sonoramente e il presidente non digerì quella sconfitta. Tuttavia, con i dirigenti e il presidente ho ancora un rapporto di grande stima.

In Italia ci si affida molto ad allenatori giovani, mentre chi ha più esperienza come lei non viene preso in considerazione…

La Serie A è così. Chiaramente chi ha più esperienza ha più possibilità di far bene, ma non è detto che i giovani allenatori non possano portare buoni risultati. Si sta provando a fare qualcosa di diverso, come crescere in casa i propri allenatori. Basta avere motivazioni e avere la consapevolezza che allenare è un lavoro e ci possono essere incidenti di percorso. Ma personalmente, credo si debba avere molta motivazione per allenare.

Allora presto rivedremo Di Carlo in panchina?

La voglia di allenare è tanta, le motivazioni ci sono tutte. Non fa parte del DNA degli allenatori restare fermi senza squadra. Io cercherò di approfittarne per vedere quante più partite possibile e migliorare ancora.

 

 

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