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Napoli s’è innamorata (d’istinto) della leggerezza d’un genietto, la sua corsa lieve a faticar per tre, la rabbia agonistica che sa di fame e di vetrina un po’ tutta per sé, dopo averla condivisa con le stelle, che certo un po’ l’oscuravano. Il riferimento del ‘Corriere dello Sport’ va chiaramente a José María Callejón.
CHE BOTTA – Bienvenido a Napoli, senza manco più un velo di pregiudizio addosso: perché il calcio d’agosto non fa riconoscere e, fino all’altra sera, quando in quarantamila hanno cominciato a stropicciarsi gli occhi, le perplessità erano umanissime, scatenate dal chiaroscuro d’una preparazione che certo lascia il segno e impedisce di presentarsi «nudo» e puro alle meta. Poi arriva il campionato, l’adrenalina che scorre lungo le corsie, la tensione che sale e la verità che emerge: sei minuti appena, un dettaglio della propria esistenza calcistica, una palla sporca che s’avvita verso Callejon, il tronco che si piega a cercar la coordinazione perfetta e bum, palo. Ops, c’è qualcosa di nuovo e forse però anche di antico: perché non s’è mai visto alla Real casa un «intruso» per cinquantacinque partite, non è consentito, è un lusso che non verrebbe concesso a nessuno.
BACI – Callejon parte seconda nasce in quel preciso istante, quando la rasoiata di destro si trasforma da estasi in tormento, e però disegna un’altra parabola, quella d’un uomo che sta per ritrovarsi (immediatamente), emergendo dalle brume di un precampionato denso di acido lattico: «Ho sentito un’emozione forte» . Ha ascoltato il boato del San Paolo, quell’urlo straziante di liberazione, ed ha cominciato a lanciare baci al proprio nuovo universo, una, due, tre, quattro volte, esprimendosi con i gesti ciò che avvertite dentro. «Ero felice, molto. Ora dobbiamo continuare così, sapendo però che al San Paolo verranno per metterci in difficoltà. Ma noi dovremmo essere calmi come lo siamo stati domenica: abbiamo cominciato benissimo e per questo dobbiamo un grazie ai tifosi» .
LO SCATTO – Ma non finisce qua, perché la prima notte di Callejon non si scorda mai: è un gol, è un palo, è un quasi gol sull’accelerazione da indiavolato che si concede assieme a Higuain, a campo largo, in quelle che ora si chiamano ripartenze e una volta veniva ritenuto contropiede all’italiana: stavolta accade tutto sull’asse del Real Napoli, con il destro che sfila via beffardo, ad un capello dall’angolo giusto, e che però non lascia rimpianti perché intanto quasi tutto è accaduto, il Bologna è stato battuto e il San Paolo è rimasto stregato:«Era importante conquistare i tre punti e ci siamo riusciti. Ma siamo appena alla prima giornata di campionato. Adesso bisogna continuare così, vogliamo continuare così» . Hola, chico…
G.V.